Quarantenni e padri separati, "È cambiato chi chiede aiuto"

Associazioni in campo contro le nuove povertà

Distribuzione del cibo ai bisognosi (Fotolive)

Distribuzione del cibo ai bisognosi (Fotolive)

Brescia, 19 ottobre 2014 - Un'intera mattinata, a pochi passi dal mercato cittadino che ogni sabato anima piazza Loggia e le vie limitrofe, dedicata alla sensibilizzazione delle persone sul tema della povertà. Ci hanno pensato diverse associazioni di volontariato che hanno unito le forze e organizzato un presidio iniziato alle 9.30 e terminato intorno alle 12.30. «Stiamo vivendo una situazione molto preoccupante – sottolinea Andrea Brescia, volontario della cooperativa La Rete, una delle realtà che ha voluto partecipare all’evento organizzato per celebrare la Giornata internazionale di lotta alla povertà istituita dall’Onu nel 1993 –. Ciò che deve far riflettere di più è che sono cambiati i bisogni e soprattutto sono cambiate le persone che chiedono aiuto». Si è abbassata l’età di chi si rivolge ai Servizi sociali o bussa alle porte delle associazioni. «Sono persone tra i 40 e i 50 anni – racconta Bresciani – ma c’è anche qualcuno più giovane, padri di famiglia che hanno perso il lavoro o magari si trovano ad affrontare una separazione e finiscono nella palude della povertà».

Sono almeno 800 le persone che si rivolgono ai Servizi sociali di Brescia. «Numericamente non abbiamo notato grandi aumenti - spiegano Francesca Fiorentino e la collega Francesca Rebecchi –: sono mutate le fragilità di chi chiede aiuto. Anche tra gli italiani comincia a venir meno quell’ancora di salvezza rappresentata dalla rete familiare che fino a oggi è quasi sempre riuscita a fornire un aiuto». Con l'avvicinarsi dell’inverno, ripartirà il progetto Emergenza Freddo, il servizio del Comune che offre un letto per la notte a chi vive per strada. «Sono un centinaio i posti a disposizione – spiegano Fiorentino e Rebecchi – e per il momento sembrano bastare. Lo scorso anno siamo riusciti, anche grazie ai posti messi a disposizione dagli altri dormitori, a soddisfare le richieste». Il settore pubblico, alle prese con i tagli, ha bisogno del contributo fornito dal volontariato. «E noi ci siamo – ribadisce Andrea Bresciani – anche se servono forze fresche. Non è facile: molti, visto il periodo difficile, preferiscono rifugiarsi nell’individualismo».