Uccide il figlio 40enne: papà Franco ora si è chiuso nel silenzio

Sulle braccia di Franco Zucca ci sono dei tagli dei quali non ha dato spiegazione. Un elemento che potrebbe far supporre una colluttazione di Beatrice Raspa

Carabinieri della Scientifica in via Montiglio 13, dove Sergio Zucca è stato ucciso dal padre Franco

Carabinieri della Scientifica in via Montiglio 13, dove Sergio Zucca è stato ucciso dal padre Franco

Brescia, 21 novembre 2014 - Sarà interrogato stamani Franco Zucca, il 72enne che mercoledì ha ucciso con una coltellata il figlio Sergio, di 40 anniIl gip Paolo Mainardi lo andrà a trovare per la convalida nel carcere di Canton Mombello, dove l’uomo è rinchiuso da due notti con l’accusa di omicidio volontarioUn delitto maturato in un contesto di esasperazione, epilogo di un rapporto logoro con un figlio problematico e difficile da gestire. L’anziano, assistito dagli avvocati Stefania Amato e Michele Minervini, dopo avere chiamato egli stesso i soccorsi in seguito alla martellata e al fendente assestati, si è chiuso nel silenzioAi suoi legali è apparso stanco, confuso e provato. In carcere ha chiesto di ricevere i farmaci che prende abitualmente e si è sincerato che i suoi due gatti rimasti improvvisamente soli venissero affidati a un parente. 

Sulle braccia di Franco Zucca ci sono dei tagli dei quali non ha dato spiegazione. Un elemento che potrebbe far supporre una colluttazione. Non si sa se oggi il 72enne deciderà di raccontare che cosa è successo o se continuerà a tacere, come aveva fatto mercoledì con il pm Carlo Pappalardo. Certo quelle ferite potrebbero offrire nuovi spunti all’interpretazione dell’inaudita violenza esplosa tra le mura domestiche. Vedovo e, stando ai vicini, ultimamente sempre più preoccupato, Zucca faticava a gestire il rapporto con Sergio, problematico e con un carattere a volte aggressivo.

Padre di due figli di 16 e 20 anni, il 40enne aveva alle spalle un matrimonio naufragato ed era senza lavoro. Qualche tempo fa aveva provato ad avviare una pescheria in via Don Vender, ma il progetto era fallito lasciandolo ancora più frustrato. Dopo la separazione dalla consorte, nei confronti della quale pare mostrasse atteggiamenti persecutori, l’uomo aveva preso in affitto una casa nel quartiere di Sant’Anna ma negli ultimi mesi, privo di un’entrata economica fissa, si appoggiava alla casa paterna. Mercoledì Sergio si era recato dal padre all’ora di pranzo quando l’ennesima lite è degenerata. Il genitore ha afferrato un martello e ha colpito in testa il figlio, quindi gli ha assestato una coltellata all’addome. Poi ha chiamato i soccorsi. «Un applauso alla burocrazia che permette le tragedie e lascia le persone sole – è l’amaro commento su Facebook di Simona, l’ex cognata di Sergio -. Non possiamo fare nulla, ci dispiace è la risposta che troppe volte ci si sente dare a richieste d’aiuto. Finché è troppo tardi, e restano solo il dolore e la disperazione».