Orzinuovi, idrocarburi tossici nel terreno: i carabinieri del Noe sequestrano l’area

Orzinuovi, verifiche nella zona del sito industriale ex Olivari

Le operazioni di bonifica rimarranno sospese

Le operazioni di bonifica rimarranno sospese

Orzinuovi, 28 maggio 2016 - I carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico), su disposizione della Procura di Brescia, ieri mattina hanno messo sotto sequestro l’area del sito industriale delle Officine Meccaniche ex Olivari, nella frazione Coniolo, a Orzinuovi, dove martedì sono stati sversati mille litri di stirene, un idrocarburo aromatico tossico, finiti poi nella campagna vicina. Sospese quindi tutte le operazioni di bonifica iniziate nelle scorse ore: riprenderanno solo quando saranno concluse tutte le attività di verifica sul terreno. L’incidente ambientale era accaduto martedì 24 maggio, mentre alcuni operai stavano effettuando operazioni di pulizia dell’area dove da tempo giacciono abbandonati fusti e materiale di diverso tipo.

Inavvertitamente, complice con ogni probabilità uno dei mezzi utilizzati dagli operai, è stata bucata una tanica da mille litri di stirene. Dall’area del sito industriale, in cui fino al 2007 si sono prodotti silos in vetroresina, si è alzata una cappa maleodorante che ha provocato alcuni malori agli abitanti della zona. E immediata è scattata l’emergenza, con il sindaco di Orzinuovi, Andrea Ratti, che ha firmato due ordinanze. Una ha disposto l’immediata bonifica dell’area della ex Olivari, che ora però è stata fermata. Con la seconda ordinanza, invece, il primo cittadino ha temporaneamente proibito alle famiglie residenti in via Mameli e nelle strade adiacenti all’ex impianto produttivo di attingere acqua dai pozzi privati. Il terreno ( questo verrà verificato nelle prossime ore con una serie di controlli mirati) potrebbe infatti essere stato imbevuto dal liquido inquinante. Al vaglio degli inquirenti le responsabilità di chi martedì ha causato il possibile danno ambientale. «Avevamo chiesto agli addetti di prestare la massima attenzione – ricorda il sindaco Ratti – Ma non è accaduto».