Uccise la fidanzata incinta: "Grigoletto premeditò l'omicidio di Marilia"

Depositate le motivazioni della sentenza che ha condannato il bresciano all'ergastolo di Luca Degl'Innocenti

Claudio Grigoletto e Marilia

Claudio Grigoletto e Marilia

Brescia, 18 luglio 2014 - Era il 17 aprile scorso quando la Corte d’Assise di Brescia si pronunciò per l’ergastolo nei confronti di Claudio Grigoletto (32 anni, sposato e padre di due figli), l’uomo che il 29 agosto del 2013 uccise la sua amante Marilia Rodrigues (29 anni) di lui incinta. Ieri sono state rese note le motivazioni (depositate martedì, 105 pagine) che hanno portato i giudici Vittorio Masìa (presidente) e Roberto Spanò, oltre ai popolari, a emettere il verdetto di massima pena senza la concessione di alcuna attenuante nonostante si fosse proceduto con il rito abbreviato. Grigoletto è andato alla sbarra per omicidio aggravato dalla premeditazione, dai motivi abietti e dalla minorata difesa della vittima, procurato aborto e tentata soppressione di cadavere. I giudici motivano tale scelta ritenendo ricorra "la circostanza aggravante della premeditazione — scrivono — non potendosi l’evento omicidiario semplicemente ricondursi a dolo d’impeto, a dolo eventuale, o a preterintenzione come auspicato dalla difesa" dell’imputato.

Grigoletto avrebbe iniziato a pensare al piano omicidiario "alternativamente nella nascita della secondogenita piuttosto che nella notizia della gravidanza dell’amante, con tutte le sue intuitive implicazioni. Si tratta, in ogni caso, di accadimenti che - rispetto a quello omicidiario - spostano all’indietro le lancette della ponderata riflessione di almeno un mese". Unica “concessione” all’imputato il non accoglimento della richiesta dell’accusa (sostenuta dal pubblico ministero Ambrogio Cassiani) di una "dichiarazione di delinquente per tendenza" poiché nel "caso in esame difetta la prova dell’indole “particolarmente malvagia” del Grigoletto".

La corte, lo ricordiamo, ha disposto anche il risarcimento del danno cagionato in favore delle parti civili nonché il pagamento immediato di una provvisionale di 150mila euro per Anderson Rodrigues Martins (il padre di Marilia) e di altrettanto per la madre Natalia Maria Da Silva. Grigoletto è attualmente detenuto presso il carcere milanese di Bollate. La difesa dell’uomo, condotta dall’avvocato Elena Raimondi, valuterà se fare appello dopo l’attenta lettura delle motivazioni