Festa di matrimonio per quattro mariti: in 300 alle nozze gay, presente anche il vicesindaco

Serata glamour all’hotel Vittoria, dove i marmi e i lampadari della sala delle rose hanno ospitato la festa di matrimonio più chiacchierata delle ultime settimane. Protagoniste, due coppie di neosposini omosessuali che lo scorso mese sono volati all’estero per farsi dichiarare «marito e marito» di Beatrice Raspa

Le consigliere comunali Donatella Albini e Francesca Parmigiani con una delle coppie all’hotel Vitto

Le consigliere comunali Donatella Albini e Francesca Parmigiani con una delle coppie all’hotel Vitto

Brescia, 20 ottobre 2014 - L’appuntamento era da tacco dodici per lei e da giacca e papillon per lui. Serata glamour ieri all’hotel Vittoria di Brescia, dove i marmi e i lampadari della sala delle rose hanno ospitato la festa di matrimonio più chiacchierata delle ultime settimane. Protagoniste, due coppie di neosposini omosessuali che lo scorso mese sono volati all’estero per farsi dichiarare «marito e marito». Sono Lucio Merzi e Stefano Bolis, convolati a nozze il 9 settembre su una suggestiva spiaggia dell’Islanda, e Simone e Carlo — i cognomi non appaiano per scelta degli interessati — reduci invece da una cerimonia a New York. Sposati, è vero, ma solo per se stessi, dal momento che in Italia le nozze gay non sono riconosciute e tantomeno a Brescia si pratica la trascrizione sul registro dell’anagrafe come invece accade a Firenze, Milano, Napoli o Bologna.

Dopo la fuga romantica, ieri per i quattro innamorati è stata la volta dei festeggiamenti in grande. Trecento gli invitati, dal sindaco Emilio Del Bono — che però era a Roma per la beatificazione di Paolo VI — al vicesindaco Laura Castelletti passando per numerosi consiglieri (per citarne un paio, Francesca Parmigiani e Donatella Albini) i quali non hanno fatto mancare la propria presenza. Un gesto di apertura in un momento di aspre polemiche. «Abbiamo scelto l’Islanda perché è uno dei pochi Paesi europei dove non serve la residenza per sposarsi — dice Stefano Bolis, 34 anni, da 8 con Lucio, 54 —. Per noi è stato un gesto simbolico visto che in Italia non siamo niente. Se il sindaco istituisse il registro delle coppie di fatto sarebbe un passo avanti».