Morta in ascensore con un braccio incastrato: aperta un'inchiesta

Drammatico ritrovamento in una residenza per anziani a Lumezzane: la donna, 85 anni, sarebbe caduta con la sedia a rotelle nel vano ascensore, finendo per restare incastrata nelle porte di Milla Prandelli

Una sedia a rotelle

Una sedia a rotelle

Lumezzane, 6 ottobre 2015 - Nel bresciano è giallo sulla morte dell’85enne Rosina Picchi, deceduta all’interno di uno degli ascensori della Fondazione Le Rondini – Città di Lumezzane. La magistratura ieri mattina ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico ignoti e ha disposto l’autopsia che servirà a capire le cause del decesso. Rosina Picchi, che nella residenza viveva da una quindicina di anni e che, nonostante fosse costretta su una sedie a rotelle, si muoveva con una certa autonomia nel rimanere bloccata ha urlato e battuto le mani sulla porta dell’ascensore, poi ha perso i sensi. Quando arriveranno i risultati dell’autopsia si saprà cosa è accaduto. Rosina Picchi è scivolata dalla sedia a rotelle. Un braccio le si è incastrato nell’intercapedine dell’ascensore. La Magistratura ha richiesto anche perizie in merito alla sicurezza e sul motivo per cui le porte sono rimaste bloccate. L’ascensore e la tromba dove scorre sono sotto sequestro, così come le cartelle cliniche di Rosina Picchi. La signora come tutti i pomeriggi era stata ai piani inferiori della Fondazione. Quando è accaduta la tragedia stava salendo al quinto piano per cenare.