Medico ripreso in tv da 'Le Iene' verso il processo

Il medico deve rispondere di prescrizione abusiva di sostanze psicotrope per uso non terapeutico, truffa ai danni dell’azienda ospedaliera di Desenzano del Garda e peculato di Beatrice Raspa

L’ingresso del tribunale di Brescia

L’ingresso del tribunale di Brescia

Sabbio Chiese (Brescia), 27 luglio 2015 - Il 22 ottobre scorso, la trasmissione «Le Iene», aveva mandato in onda un servizio riguardante un medico pizzicato a vendere sottobanco flaconi ai tossicodipendenti senza svolgere alcuna verifica sulle loro condizioni. Ora la giustizia presenta il conto a F.R. 52enne di Sabbio Chiese. La Procura ha notificato l’avviso di conclusione indagini e si appresta a chiedere il processo. Il medico deve rispondere di prescrizione abusiva di sostanze psicotrope per uso non terapeutico (l’articolo 83 del testo unico degli stupefacenti) truffa ai danni dell’azienda ospedaliera di Desenzano del Garda (avrebbe esercitato attività libero professionale a dispetto dell’indennità percepita dall’ospedale per la convenzione in esclusività) e peculato.

La vicenda è venuta alla luce nell’autunno 2014 in seguito al video mandato in onda da Mediaset, ma il caso delle prescrizioni sospette da parte del medico valsabbino era stato segnalato dieci anni fa dal Sert di Salò. Già coinvolto da un’inchiesta passato, la posizione del dottore all’epoca era stata stralciata. Questa volta invece il pm Alberto Rossi ritiene di avere in mano sufficienti elementi per procedere nei suoi confronti, e intende girare gli atti alla Corte dei conti oltre che all’Ordine dei medici.

Il 52enne era stato immortalato da un inviato delle «Iene» che si era finto tossicodipendente ed era riuscito a incontrarlo in uno studio, un ufficio dove stando alla ricostruzione accusatoria il professionista avrebbe svolto una parallela attività privata per almeno un quindicennio. Dal servizio si vede F.R. che senza una visita specifica prescrive al «cliente-paziente» i flaconi di metadone ammettendo: «Prima chiedevo cento euro, adesso ne chiedo 80 perché non è un periodo buono e io non voglio impiccare nessuno» rivela l’uomo ripreso dalla telecamera nascosta. E ancora: «Non rilascio ricevuta per questioni di tasse». I riscontri effettuati dai carabinieri e dalla procura avrebbero accertato che F.R. ha lavorato in proprio dal 2000, incassando indebitamente l’indennità ospedaliera corrisposta per la convenzione sottoscritta in esclusiva. La perquisizione avrebbe inoltre portato alla luce una serie di ricette e farmaci che gli inquirenti ritengono trafugati da colleghi o comunque dall’ospedale.