Manifestazione in centro dei sindacati metalmeccanici: "Aumenti nel nuovo contratto"

"Non e' accettabile la proposta sul salario, perche' non riconosce al 95% dei lavoratori alcun aumento, rendendo cosi' inutile e residuale il Contratto nazionale"

Maurizio Landini, segretario Fiom

Maurizio Landini, segretario Fiom

Milano, 1 luglio 2016 - Manifestazione unitaria dei metalmeccanici a Brescia, in occasione dello sciopero indetto nel giorno dell'assemblea generale dell'associazione di categoria di Confindustria. Il corteo si è concentrato alle 9 in corso Garibaldi, per poi confluire in piazza Loggia dove si sono tenuti gli interventi. Presenti Bentivogli, Landini e Palombella. Il segretario generale della Fim-Cisl Marco Bentivogli si è scagliato contro "l'oltranzismo che nega un vero negoziato e blocca da otto mesi la categoria. Siamo venuti a trovarvi - ha detto il sindacalista riferendosi agli industriali - per spiegare tutto il nostro dissenso, altro che rinnovamento, state mostrando quanto di più vecchio c'è nelle relazioni industriali". Secondo Bentivogli "in Europa solo in Italia e a Cipro diminuiscono i salari". "Provateci voi - dice agli industriali a a campare con 1200 euro al mese con famiglia e mutuo, voi avete perso denaro e imprese, noi abbiamo perso 300mila posti di lavoro e dimezzato i salari".

"Andiamo avanti con la mobilitazione dei lavoratori affinche' gli imprenditori metalmeccanici modifichino la proposta contrattuale che ci hanno presentato, impossibile da accettare. L'espressione pubblica del nostro dissenso in questa fase e' l'essenza della democrazia. Il contratto nazionale va rinnovato con aumenti retribuiti per tutti i lavoratori metalmeccanici che hanno diritto di ricevere il recupero dell'inflazione registrata attraverso il primo livello contrattuale. Finche' non sara' cosi', il conflitto tra noi e Federmeccanica ed Assistal continuera' imperterrito". Lo ha detto Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, nel suo intervento dal palco di piazza della Loggia a Brescia.

I tre segretari generali, nel pomeriggio, saranno presenti all'assemblea generale di Federmeccanica, nel Teatro grande della citta' lombarda, dove prendono la parola i vertici degli imprenditori metalmeccanici e degli industriali, Fabio Storchi e Vincenzo Boccia. "Dalla controparte- ha continuato Palombella- ci dividono questioni di merito, ma soprattutto il divario si basa sulla questione del modello contrattuale. Proprio non e' accettabile la proposta formulata da Federmeccanica e Assistal sul salario, perche' non riconosce al 95% dei lavoratori alcun aumento, rendendo cosi' inutile e residuale il Contratto nazionale. Crediamo fermamente nel Contratto nazionale quale strumento per garantire il potere d'acquisto del salario per tutte le persone che lavorano nelle imprese metalmeccaniche".

FEDERMECCANICA - "Invito rappresentanti sindacali ad abbandonare la conflittualità che danneggia tutti, lavoratori e imprese, per riprendere la strada del dialogo, su nuove basi, andando oltre le liturgie e le ritualità superate", ha detto il presidente di Federmeccanica, Fabio Storchi. "Non temiamo le divergenze - ha aggiunto - perché consideriamo il confronto come l'unica via per il raggiungere il miglior accordo possibile. Il nostro obiettivo non è quello di creare modelli contrattuali astratti, ma puntare ad un nuovo modo di agire, molto pragmatico, per affrontare i problemi reali delle imprese e delle persone, a cui dobbiamo dare risposte concrete. I metalmeccanici - ha aggiunto Storchi - siano essi imprenditori o lavoratori hanno la possibilità di aprire una nuova strada. I rischi devono essere condivisi: consapevolmente e contrattualmente", ha proseguito. "Per queste ragioni - ha spiegato - abbiamo elaborato un impianto contrattuale su due livelli, fra loro complementari, che realizzi un rapporto più avanzato ed equilibrato tra parte fissa e parte variabile della retribuzione, collegata ai risultati. Una soluzione nella quale il Contratto nazionale resta il cardine di riferimento, con funzioni di tutela e garanzia sui diritti fondamentali, lasciando spazio ai contratti aziendali, che devono essere legati sempre più al reale andamento aziendale e all'effettiva produzione di valore".