Desenzano, maltrattamenti in casa famiglia: nei racconti degli ospiti botte e vessazioni

Schiaffoni, pugni, testate, ritorsioni per ogni errore. Ragazzi costretti a camminare chilometri sotto la pioggia o spediti in giardino a strappare erbacce per ore in mutande. Ancora una comunità sotto la lente della magistratura di Beatrice Raspa

L’ingresso del tribunale (Fotolive)

L’ingresso del tribunale (Fotolive)

Brescia, 18 febbraio 2015 - Schiaffoni, pugni, testate, ritorsioni per ogni errore. Ragazzi costretti a camminare chilometri sotto la pioggia o spediti in giardino a strappare erbacce per ore in mutande. Ancora una comunità sotto la lente della magistratura. A finire sotto inchiesta stavolta è stata la casa famiglia Rama Dan di Desenzano, struttura per minori problematici o con disagi sospettata di riservare agli ospiti trattamenti educativi oltre la legge. I titolari – Daniela Bettoni e il marito Roberto Ramazzotti – sono alla sbarra per maltrattamenti in concorso. La procura contesta una serie di violenze fisiche e verbali nel 2009.

A farne venire alla luce il caso, le confidenze dei ragazzi ai genitori, i quali si sono rivolti agli assistenti sociali che poi hanno denunciato la situazione alla Polizia. Ieri nel corso della seconda udienza del dibattimento sono sfilati i testi dell’accusa, adolescenti e neomaggiorenni che hanno trascorso un periodo alla Rama Dan, e i famigliari. «Avevo paura a stare là, mi trattavano male – ha raccontato un ragazzo che vi ha soggiornato tra il 2009 e il 2010 e poi è scappato -. Se sbagliavo mi picchiavano. Se dicevo parolacce mi infilavano il sapone in bocca. Un mio compagno ha dovuto camminare dalla comunità a Vobarno. Io dopo aver preso un brutto voto a scuola sono stato costretto a copiare a mano 200 pagine di libro di storia, oppure a scrivere per centinaia di volte la parola idiota sul quaderno – ha proseguito il teste, sollecitato dal pm e dagli avvocati delle due parti civili -. In un’occasione con una sberla la titolare mi ha rotto gli occhiali e mi sono tagliato la bocca con i vetri. Un’altra volta ancora per avere rubato soldi a un compagno sono stato spinto a terra e ho sbattuto la fronte sulla ghiaia”.

La nonna ha confermato: “Ho visto mio nipote ricoperto di lividi – ha testimoniato la signora -. Aveva così paura da non parlare. Io stessa ho visto picchiare una bambina e un bambino poi finiti con la testa contro un tavolo per un diario dimenticato”. Un’altra mamma, che dopo la separazione dal marito aveva affidato il figlio aggressivo alla Rama Dan, ha brutti ricordi: «Io lo vedevo solo la domenica – ha detto la donna - perché al telefono era sorvegliato e rispondeva a monosillabi. Mi raccontava di ceffoni e sberle, ma io inizialmente pensavo fosse una scusa per uscire. Allora ne ho parlato con uno psicologo interno il quale mi ha confermato tutto. Mio figlio mi ha rivelato che Ramazzotti aveva persino rotto il setto nasale con una testata a un ospite. La titolare gli ripeteva che era un fallito, a me invece diceva che non ero una buona madre». Prossima udienza il 2 marzo.