«Brescia è leader in Europa ma serve una rapida svolta»

Le linee guida di Bonometti per uscire dalla crisi di Paolo Cittadini

Marco Bonometti, presidente di Assindustria Brescia (Fotolive)assemblea associazione industria bresciana 30 giugno 2015 a brescia.ph Fotolive Fabrizio Cattina

Marco Bonometti, presidente di Assindustria Brescia (Fotolive)assemblea associazione industria bresciana 30 giugno 2015 a brescia.ph Fotolive Fabrizio Cattina

Brescia, 1 luglio 2015 - «Brescia vuole e deve cambiare». Il messaggio di Marco Bonometti dal palco dell’assemblea dell’Associazione industriale di Brescia è chiaro. «Vogliamo continuare a recitare un ruolo da protagonisti nella competizione globale – ha ricordato nel suo intervento il numero uno della Confindustria bresciana – I numeri ci danno ragione. Con 14,5 miliardi di euro abbiamo superato il record storico di esportazioni e con 10,1 miliardi di euro di valore aggiunto nell’industria (la differenza tra il valore di un prodotto finito e le spese di realizzazione) siamo la prima tra le dieci province industriali d’Europa. A marzo la produzione è cresciuta dell’1,9%, ma siamo ancora lontani (-28%) rispetto ai livelli del 2008».

Una soddisfazione che Bonometti avrebbe voluto condividere con Sergio Marchionne, Ad di Fca e numero uno della Ferrari, invitato d’onore all’assemblea di Aib. Marchionne ha però dato forfait all’ultimo secondo, messo ko da una sciatalgia. «Nemmeno lui è un marziano», ha sottolineato il padrone di casa Marco Bonometti mentre con il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi svelava la nuova «Giulia» l’ultima nata in casa Alfa Romeo, presentata nei giorni scorsi ad Arese ma per la prima volta fuori dalla sede storica della casa del «Biscione».

Tanti i temi che Bonometti ha toccato nel suo intervento davanti ai rappresentanti delle 1.190 aziende iscritte ad Aib (erano 1.145 nel 2013) in grado di dare lavoro a 59.473 persone. «Il Governo Renzi si sta impegnando - ha sottolineato il presidente - ma i tempi per arrivare alle riforme si stanno dilatando troppo e i risultati rischiano di perdersi. Deve campiare anche Confindustria: bisogna che sia protagonista nel processo decisionale che deve orientare l’Italia verso la crescita». Sul fronte interno Bonometti ha ricordato il nuovo corso impresso alla Camera di commercio: «A guidarla c’è Giuseppe Ambrosi, un imprenditore. Sono stati azzerati i compensi, riorganizzate le partecipate e sono così saltate fuori le risorse da destinare alle attività delle imprese, alla ricerca e al miglioramento della competitività». Non è mancato poi un accenno alla questione aeroporto di Montichiari. «Non è un capriccio – ha ricordato – Come la Tav, la banda larga e l’autostrada della Valtrompia è un ingranaggio che manca a un sistema infrastrutturale che non deve essere provinciale».