I figli tornano in patria, ma l’assegno familiare resta: tre lavoratori immigrati battono l'Inps

La battaglia vinta in Tribunale dai tre dipendenti del Bresciano ora potrebbe aprire la strada a una pioggia di ricorsi di Federica Pacella

Famiglia di stranieri (NewPress)

Famiglia di stranieri (NewPress)

Brescia, 22 novembre 2014 - Assegni familiari? L’Inps deve versarli anche se i figli si sono trasferiti all’estero. Lo ha stabilito il Tribunale di BresciaTutto parte dal ricorso di tre lavoratori, due cingalesi e un pakistano, residenti in Italia da molti anni e titolari del permesso di lungo periodo, dipendenti dello stabilimento bresciano dell’Iveco.

Poiché i 1000 euro di cassa integrazione non erano sufficienti a mantenere moglie e figli, li avevano mandati temporaneamente in patria. Il Comune di Brescia, rilevata l’assenza dei bimbi dalla scuola della città, ha convocato i padri per chiarimenti temendo una evasione dell’obbligo scolastico e nello stesso tempo ha trasmesso l’informazione all’InpsQuest’ultimo ha quindi avviato un’azione di recupero delle somme pagate come assegni familiari durante il periodo di rientro in patria: in un caso, oltre 6000 euro.

Assistiti dall’avvocato Alberto Guariso e con il sostegno della Camera del Lavoro di Brescia e della Fondazione Piccini, i lavoratori han fatto ricorso, chiedendo che venisse applicato, in forza della direttiva comunitaria 2009/103, lo stesso trattamento previsto per i cittadini italiani e comunitari a cui l’Inps versa l’assegno familiare anche per i figli o il coniuge che sono all’estero. Il giudice del lavoro Ignazio Onni ha accolto la domanda rilevando che la tesi dell’Inps «è priva di conforto normativo» dal momento che la legge non richiede necessariamente, neppure per gli stranieri, la presenza dei familiari sul territorio nazionale. Ora Iveco, che aveva trattenuto le somme per conto dell’Inps, dovrà restituirle. La vicenda potrebbe aprire la strada a una pioggia di ricorsi. Da diversi anni, infatti, il Comune, per combattere l’evasione scolastica, raccoglie le segnalazioni delle scuole dell’obbligo di studenti che non si presentano in classe.

La polizia locale va a verificare: in molti casi i bambini sono tornati in patria, senza che nulla sia stato comunicato alle scuole né all’Inps che, nel frattempo, versa gli assegni familiari. 140 le segnalazioni per l’anno scolastico 2013-2014 all’Istituto di previdenza, che ha emesso sanzioni per 139mila euro. Dopo la sentenza del Tribunale, però, in molti potrebbero richiedere il pagamento degli assegni familiari. «Bisogna verificare caso per caso – spiega l’assessore alla Sicurezza, Valter Muchetti – se si tratta di allontanamenti temporanei o permanenti. Noi continueremo a fare verifiche e segnalazioni, in ottemperanza alla normativa».