Omicidio Marilia, Grigoletto accusato di calunnia

Chiesto il rinvio a giudizio per l'ex pilota di Brescia già condannato all'ergastolo: avrebbe cercato di incolpare l'ex della donna di Beatrice Raspa

Claudio Grigoletto e Marilia

Claudio Grigoletto e Marilia

Brescia, 16 ottobre 2014 - Di nuovo imputato, stavolta per calunnia. Claudio Grigoletto a breve tornerà davanti a un giudice. Il pm Ambrogio Cassiani ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex pilota, già condannato all’ergastolo (in primo grado) per l’omicidio della sua dipendente e amante Marilia Rodrigues Silva Martins.Parti offese, l’ex fidanzato della hostess brasiliana, Andrea Arrighi, e un collega dello stesso Grigoletto, Paolo Zadro, ai quali il 33enne, prima di crollare e confessare, avrebbe tentato di addossare la responsabilità del delitto.

A sollecitare indagini in tal senso era stata la Corte d’assise che il 17 aprile scorso, contestualmente alla lettura della condanna all’ergastolo, aveva disposto la trasmissione degli atti alla Procura. Secondo l’accusa, infatti, Grigoletto aveva provato a deviare i sospetti sullo storico ex di Marilia, Arrighi, il quale - a detta del pilota - l’aveva persino riempita di botte e fatta finire in ospedale. Per la Procura una bugia senza fondamenti, dal momento che l’unico ingresso registrato in ospedale della giovane era legato alla sua gravidanza problematica. La ragazza, infatti, era incinta al quarto mese di una bimba il cui padre era proprio Grigoletto, sposato e già con due figlie piccole, di cui la secondogenita appena nata. Una paternità che l’imputato avrebbe inizialmente appioppato al collega Zadro, un amico comune con cui la 29enne aveva avuto un breve frequentazione.

Un «pallonaro», così Cassiani nella sua requisitoria aveva definito Grigoletto, «un uomo che aveva programmato l’agguato giorni prima e che mai ha detto parole di resipiscenza per Marilia o per il figlio che portava in grembo, ma anzi, ha tentato di farla passare per una poco di buono». Secondo l’accusa il legame con la hostess rappresentava un problema in grado di fargli saltare il matrimonio. Da eliminare, dunque. Quel 29 agosto l’ha aspettata nell’ufficio di Gambara, alla Alpi Aviation do Brasil, e l’ha strangolata. Poi ha provato a sbarazzarsi del corpo cospargendolo di ammoniaca e ha appiccato il fuoco, che però si è spento subito. Quindi ha tentato di inscenare il suicidio, provocando la fuoriuscita del gas della caldaia. Per la difesa, però, Grigoletto non voleva uccidere: «È stato un immaturo», ha agito in preda a «una cieca follia» dettata dalle pressioni cui era sottoposto anche per l’atteggiamento «capriccioso e prevaricatorio» della vittima.