Corte Franca (Brescia), 25 novembre 2014 - Quello delle aziende che in Italia producono distillati è un grido di dolore. A lanciarlo, dalla sede di Borgonato delle Distillerie di Franciacorta della famiglia Gozio, sono stati il presidente di Assodistil, Antonio Emaldi, Sandro Boscaini di Federvini, Elvio Bonollo, presidente dell’Istituto Nazionale Grappa, e Paolo Straparava, vicepresidente dell’Associazione industriali Bresciani. Solo negli ultimi sei mesi le accise sui distillati sono cresciute tre volte e un nuovo aumento è previsto il primo gennaio 2015. L’aumento delle tasse arriverà al 30%. I posti di lavoro a rischio in Lombardia sono un migliaio, in Italia 6.700.
«Questo è il cocktail che ci serve lo Stato italiano – spiega Elvio Bonollo, dell’Istituto Nazionale Grappa –: politiche fiscali sciagurate. La Grappa è un prodotto d’eccellenza italiano, per il 70% venduto sul mercato nazionale. Aumentare la tassazione rischia di piegare l’intero settore e cancellare l’acquavite di bandiera». Grappe e distillati non solo fanno le spese della crisi, ma soffrono la tassazione, che ne fa aumentare i costi in modo esponenziale. «Basti pensare – rimarca il presidente di Assodistillati – che un ottimo distillato oggi vale 1/5 rispetto alle imposte e un limoncello 1/15. Tutto questo è assurdo».
Nella bottiglia, dunque, oltre alla lavorazione delle vinacce, i consumatori dovrebbero trovare bollettini fiscali e imposizioni che rendono il prodotto sempre più costoso anche in misura della sua qualità. «Così si uccide il made in Italy e, nel nostro caso, il made in Brescia – sottolinea Paolo Strapatrava di Aib - Per la nostra provincia le distillerie significano non solo indotto e posti di lavoro, ma anche cultura e tradizione». Secondo le stime fatte dalle associazioni di categoria, per il 60% delle imprese che si dedicano a grappa e affini il fatturato è calato. Per l’80% di coloro che hanno subito il calo, la colpa è dell’aumento delle accise. «Solo l’11% delle aziende non aumenterà i prezzi – dice Antonio Emaldi di Assodistil – ma taglierà i costi, specie del personale».
«Per questo motivo abbiamo iniziato una campagna online: stopalleaccise.it - conclude il presidente di Assovini, Sandro Boscaini -: invitiamo tutti a firmare». Il futuro per le quattro distillerie delle province di Brescia, per i conferitori di vinacce e per tutta la filiera collegata al settore non è roseo.