Gavardo, si getta dal ponte a 16 anni dopo allucinogeno: a processo presunto pusher

I test tossicologici confermarono che Ghidini mentre si lanciava nel fiume con istinti suicidi aveva percezioni alterate da alcol mescolato ad allucinogeni e altre sostanze. Gli inquirenti ritengono provato il nesso di casualità tra la morte e la cessione dello stupefacente di B.Ras

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

Brescia, 6 luglio 2015 - E' stato rinviato a giudizio il presunto spacciatore del francobollo allucinogeno a «Ema» Emanuele Ghidini, il sedicenne di Gavardo che la notte tra il 24 e il 25 novembre 2013 in preda allo sballo chimico si buttò nel fiume Chiese ghiacciato e annego'.

C.B., ventenne della zona gardesana, risponde del reato di morte come conseguenza di altro delitto e di due episodi di spaccio, tra cui uno appunto ai danni di Ghidini. Il dibattimento inizierà il 17 novembre. Disposto il processo anche per un secondo imputato, R.S., un coetaneo del primo, accusato di favoreggiamento. Il giovane avrebbe reso dichiarazioni false per coprire l'amico. Nel suo caso il processo (in abbreviato) è fissato il primo ottobre. I test tossicologici confermarono che Ghidini mentre si lanciava nel fiume con istinti suicidi aveva percezioni alterate da alcol mescolato ad allucinogeni e altre sostanze. Gli inquirenti ritengono provato il nesso di casualità tra la morte e la cessione dello stupefacente. I carabinieri scoprirono che il sedicenne era stato a una festa dove aveva fumato marijuana e leccato un francobollo, che si ritiene appunto ceduto da C.B. Dopo qualche ora il ragazzo si sentì male e mentre passeggiava in centro a Gavardo si lanciò nel Chiese.

di B.Ras.