Corsico, gattino torturato a morte: vigili a caccia del colpevole

L'animale è stato trovato in una fontana con le zampe legate. Le indagini dei ghisa sono in corso di Francesca Santolini

Un gattino

Un gattino

Corsico, 30 luglio 2014 - «L’amore per gli animali non è un fenomeno stagionale». È questo il messaggio lanciato dall’amministrazione comunale di Corsico all’indomani delle barbarie perpetrate su un micino che, purtroppo, non è riuscito a sopravvivere alla tortura. Sull’episodio sta indagando la polizia locale che, oltre alla bravata da parte di qualche ragazzotto, non esclude la pista del sacrificio o della «vendetta» verso le colonie feline tutelate, presenti sul territorio.

Tutto è successo nella zona centrale del paese dove la presenza di un gattino con le zampine legate e lasciato sotto l’acqua corrente di una fontanella ha spinto alcuni passanti a chiamare l’ufficio tutela animali. Immediatamente i responsabili dell’ufficio si sono recati sul posto, hanno liberato il gatto legato per le zampine e lo hanno immediatamente portato da un veterinario per le cure del caso. Nonostante i soccorsi, però, il piccolo non ha superato la notte. Indagini sono ora in corso per tentare di risalire agli autori.

Se da una parte si batte la pista della bravata compiuta da qualche ragazzo in cerca di un diversivo alla noia, dall’altra non si accantonano ipotesi più aberranti. Come quella dei riti satanici. Sebbene non nero, il gatto – un tempo animale di culto – è spesso considerato, nelle superstizioni legate agli animali, la rincarnazione di Satana. Oppure, tra le ipotesi che tiene banco, c’è quella della vendetta. Probabilmente, le colonie feline tutelate che ci sono in città non piacciono ad alcuni residenti che hanno pensato, in questo modo, di lanciare un messaggio. L’episodio fa seguito a un’altra vicenda che vede i piccoli amici a quattro zampe vittime di maltrattamenti. Nei giorni scorsi grazie a un intervento dell’ufficio tutela animali sono stati liberati quattro gatti rinchiusi in una piccola stanza della vecchia cascina Guardia di Sotto. Gli animali venivano tenuti a stecchetto ed erano utilizzati come scaccia-topi. In evidente stato di malnutrizione sono stati subito sottoposti alle cure dei veterinari. Oltre a condannare questi comportamenti, l’amministrazione comunale - che tra le prime nel Sud Milano ha istituto un «ufficio animali» - ha lanciato un appello visto il crescente numero di abbandoni.

«Siamo impegnati su diversi fronti — spiega l’assessore alla Tutela animali Rosella Blumetti — per garantire delle buone condizioni di salute degli animali domestici e non. Soprattutto in estate, è importante che le persone non abbandonino chi ha fatto loro compagnia nei mesi più freddi. L’affetto non può essere stagionale».