Calvino, strane eruzioni cutanee nella scuola coinvolta nella bonifica dal Pcb della Caffaro

Proprio il plesso di via Parenzo, a Chiesanuova, è interessato dal cantiere per la bonifica del giardino inquinato da Pcb e diossine della Caffaro di Federica Pacella

Mascherina il primo giorno di bonifica (Fotolive)

Mascherina il primo giorno di bonifica (Fotolive)

Brescia, 29 gennaio 2015 - Eruzioni cutanee tra i docenti ed i bambini della scuola Calvino. Non sarebbe una notizia, se non fosse che proprio il plesso di via Parenzo, a Chiesanuova, è interessato dal cantiere per la bonifica del giardino inquinato da Pcb e diossine della Caffaro. Un lavoro che è stato avviato a scuola aperta, cosa questa che ha sin dall’inizio destato perplessità tra alcuni docenti. Rimandare i lavori, però, avrebbe comportato il rischio di incorrere in danno erariale per gli amministratori, per cui il cantiere è partito a dicembre. Del resto, almeno sulla carta, erano state prese tutte le precauzioni del caso per evitare qualunque tipo di contatto con la terra inquinata. Il Pcb, di per sè, inoltre, non è volatile e la contaminazione avviene solo per ingestione.

Il primo giorno di scuola dopo le vacanze di Natale è apparso però subito chiaro che qualcosa non andava. Da cronoprogramma, sarebbe dovuta essere stata rimossa una parte della terra vicina agli edifici. Invece, davanti all’ingresso della Calvino c’era solo un bel cumulo di terra contaminata che una ruspa iniziò a movimentare proprio alle 8, quando dovevano entrare i i ragazzi, tanto che il dirigente decise di non far entrare nessuno. Dopo di che poco è successo. La scorsa settimana tutto si è fermato. Da quanto comunicato dal Comune ai genitori, l’azienda appaltatrice, la Fedele Di Donato di Teramo, si sarebbe bloccata per rivedere il piano dei lavori alla luce delle nuove prescrizioni dell’Asl di Brescia.

«Non parlerei di prescrizioni – spiega il direttore del dipartimento prevenzione di Asl Fabrizio Speziani – ma di indicazioni di buon senso che ho comunicato all’ufficio tecnico del Comune. In particolare, ho chiesto che fosse tenuto pulito da ogni detrito il vialetto che conduce all’ingresso della Calvino, cosa che mi pare sia stata fatta. Ho dato poi indicazioni sul passaggio del carrello di trasporto dei pasti. Altro punto, inoltre, è che quando ci saranno le operazioni di scavo, la movimentazione soprattutto nella zona più vicina ai plessi sia fatta nel pomeriggio e nei week-end». Indicazioni che non sembrano stravolgere, in realtà, quanto era stato già richiesto all’azienda prima di partire coi lavori: da qui le perplessità sui ritardi. L’Asl ha inoltre chiesto che i cumuli di terra siano coperti da teli, cosa che per ora non è avvenuta. Nel frattempo, sono comparse eruzioni cutanee, già segnalate al dirigente Giorgio Becilli. «Non stiamo dicendo che è colpa del Pcb – spiega una docente, che preferisce restare anonima – ma fatto sta che prima non si erano verificate. Il punto è che gli organi competenti dicono che va tutto bene, ma a noi non sembra. Ci tengo a precisare che, nonostante le nostre perplessità, noi siamo sempre presenti in classe».