Brescia, 11 giugno 2010 - Cos'è il patto di stabilità? Nasce dal bisogno di far convergere tutte le economie degli Stati membri dell’Unione europea, verso specifici parametri, comuni a tutti, in modo che si riducano quanto più possibile i debiti di ogni Stato. Dal 1999 l’Italia formula un proprio patto di stabilità esprimendo gli obiettivi programmatici per gli enti territoriali e i corrispondenti risultati da raggiungere ogni anno. La programmazione viene effettuata e approvata nella manovra di finanza pubblica, momento in cui si analizzano le previsioni sull’andamento finanziario e si decide l’entità delle misure correttive da porre in atto per l’anno successivo.
 

Ecco, dunque, come nascono quei limiti che ogni anno vengono imposti ai singoli Comuni e che, nel 2011 potrebbero portare, se il decreto legge dovesse essere approvato, ai supertagli di cui tanto si discute in questi giorni. Governo e Parlamento si stanno preparando ad approvare una manovra finanziaria che, secondo le previsioni dei formulatori, dovrebbe permettere di riportare in ordine i conti dello Stato. Il problema che lamentano molte realtà è che i tagli sono troppo impegnativi per qualsiasi ente e che difficilmente si potrà mantenere un buon livello nei servizi tagliando ulteriormente i propri conti.
 

DARFO BOARIO TERME -  «Da anni risparmiamo su tutto Servizi sociali e studio non si toccano».
«Altro che tagli! Sono anni che stiamo risparmiando su tutto e tagliando tutto il possibile». non ci sta il primo cittadino di Darfo Boario Terme, Francesco Abondio (foto), alle nuove restrizioni imposte dal patto di stabilità. «Per assurdo noi, che siamo un comune virtuoso, potremmo accendere nuovi mutui e non lo possiamo fare, abbiamo addirittura dei soldi che non possiamo spendere». E intanto, se si fa eccezione per i servizi sociali e per il piano di diritto allo studio, il comune di Darfo sta risparmiando su tutto, sull’asfaltatura delle strade, sulle opere pubbliche, persino sulle manutenzioni e sulle manifestazioni. «Quest’anno, contro le tre dell’anno scorso ci sarà una sola notte bianca – ci spiega il primo cittadino – e cerchiamo di organizzare le manifestazioni con l’intervento di sponsor privati. Risparmiamo anche sulle manutenzioni, invece di appaltare i lavori vengono eseguiti dagli operai del comune, anche lo spazzamento delle strade. Certo che a questo proposito se ci fosse più senso civico....si potrebbe risparmiare». «E’ necessario allargare le maglie del patto di stabilità — conclude — alemeno per i comuni virtuosi come il nostro».

 

DESENZANO DEL GARDA - «Prevedo un bilancio da massacro Le conseguenze? Pesantissime. Abbiamo sempre rispettato il patto di stabilità, anche quest’anno; per il futuro, invece, nutro dei timori». A parlare è il sindaco di Desenzano, Felice Anelli (foto), che commenta: «Non effettuerò tagli sui servizi sociali e neppure sulla scuola, ma tutto il resto sì. Niente più soldi alle fondazioni, niente di niente, solo che così si ferma l’edilizia, se non ci sono eventi, non c’è turismo. È un cane che si morde la coda». E continua: «Il prossimo bilancio sarà un massacro, oppure, a seconda dei punti di vista, sarà rapidissimo, tanto taglieremo tutto. Sarà terribile. Mi spiace solo che il Governo non faccia differenza tra i Comuni virtuosi e quelli no, in tal caso, se avessi il coraggio penserei che sarebbe meglio comportarsi male, tanto non fa differenza. Le conseguenze di questi tagli sono pesantissime. Dopo le ferie di agosto incontrerò la giunta per discutere sul da farsi, per ora non ho ancora parlato con l’assessore al Bilancio». Scoraggiante, dunque, per il sindaco Anelli: «Per superare la crisi bisogna lavorare, ma se non ci mettono in condizione di dare lavoro, la crisi non passerà mai».

 

LUMEZZANE - «Non rifarò strade, né parchi Per le scuole? Solo l’ordinario. Stiamo navigando a vista, laddove si presenta un problema allora lo affrontiamo. Non posso permettermi spese extra. Fin dove riesco, arrivo». A parlare è Silverio Vivenzi (foto), sindaco di Lumezzane, ennesimo paese colpito dai tagli della nuova manovra finanziaria. «Non farò il parco Avogadro, non mi preoccuperò dell’asfaltatura delle strade se non strettamente necessario, non andrò nelle scuole, a meno che le manutenzioni non siano ordinarie». In cassa ci sono sei milioni di euro, ma non posso utilizzarli. Come faccio a tagliare sui servizi sociali, impossibile, sono troppo importanti. Prima o poi questa crisi passerà e allora riprenderemo a respirare, per ora stringo i denti, cercando per quanto possibile di rispettare, come abbiamo fatto finora, il patto di stabilità, è importante, altrimenti vengono meno anche i trasferimenti dal Governo».
Vivenzi continua: «Tutto ciò che posso fare e attendere il verificarsi degli eventi. Quando accadrà qualcosa allora mi muoverò, altrimenti, ripeto, a meno che non si tratti di cose importanti e imprescindibili, non farò nulla». 
 

CHIARI - «I piani sono da rivedere A Roma la fanno facile... All'amministrazione del popoloso paese dell’Ovest verranno a mancare 300mila euro. «È una cifra importante — esclama l’assessore al Bilancio Gabriele Zotti — la novità arriva a giugno e dovremo reimpostare i conti. Maggioranza e opposizione dovranno impegnarsi assieme senza fare demagogie. Per Roma è facile tagliare, per noi non è lo. Come faremo a spiegare ai cittadini che dobbiamo tirare la cinghia. Oltretutto siamo virtuosi e i soldi li abbiamo, solo che non li possiamo spendere. A meno che non trovino il modo di portarci via anche quelli» scherza amaro. La scure cadrà per prima cosa sulle spese di gestione, poi sui contributi alle manifestazioni culturali e sportive, ma Zotti non esclude che nel ripensamento possano finire alcuni servizi. «I programmi triennali delle opere pubbliche saranno rispettati, il rischio è di perdere autonomia nella progettazione futura».
 

PALAZZOLO SULL'OGLIO - «Sono senza parole Non so cosa può accadere. È senza parole l’assessore al Bilancio di Palazzolo Sull’Oglio, Armando Turra: «Si tratta di un decreto legge, ora dovrà essere discusso in Parlamento e poi si vedrà».
Lapidario nelle sue risposte, forse incredulo: «Aspetto conferme, sappiamo che ci saranno degli emendamenti e poi i tagli sono continui, ci saranno anche l’anno prossimo questo è certo. Ci muoveremo di conseguenza».
Palazzolo conta su una popolazione di 19.182 persone, nel 2011, stando ai conti del Governo, dovrebbe tagliare il 2,8 per cento delle spese per un valore di 477mila euro.«Non so di quanto si tratti di preciso, attendo i conti, una volta avuti i dati allora mi confronterò con il sindaco e con la giunta e faremo le nostre valutazioni. Mi sembra prematuro parlarne».

 

LONATO «Gli ammodernamenti vanno a farsi benedire» «Non sono tagli questi, si bloccano le uscite, non si possono spendere le risorse raccolte. Cercheremo di far slittare le opere pubbliche, non toccheremo assolutamente servizi alla persona e istruzione. Avevamo in programma nuove infrastrutture, l’ammodernamento di piazze e frazioni, rimanderemo individuando una scala delle priorità. Quelli che non possiamo rimandare sono gli interventi negli impianti sportivi, un paese consistente come il nostro ne è molto carente; non ha nemmeno un campo sportivo comunale». Il sindaco Mario Bocchio sa che dovrà risparmiare nel 2011 il 2.3%, nel 2012 il 3.4%. Che farà dei soldi in cassa? «Li useremo per abbassare le quote dei mutui, per chiudere i debiti prima del tempo o per ridurli, così avremo meno interessi da pagare. Le decisioni verranno prese in perfetta sintonia e in stretto contatto con l’assessore al Bilancio Roberto Tardani».


 

GHEDI - «Stop alle opere pubbliche Ci dicano come andare avanti. L’assessore al Bilancio Elena Calvetti che aveva espresso, assieme al collega della Pubblica istruzione Vincenzo Perez, la volontà di dimettersi, entro 15 giorni dovrà dare motivazioni adeguate o sarà revocata: «È venuta meno la fiducia» dice il sindaco Lorenzo Borzi che ora ha l’interim. E dichiara che quel 4.3% in meno nel 2011 e 6.1% nel 2012, voluti dalla manovra, saranno tolti alle opere pubbliche e non certo ai servizi o al diritto allo studio. «Del resto noi, insediati da un anno, non abbiamo potuto fare un appalto perché gravati dai lavori della Giunta precedente non finiti. Non sono d’accordo nel fare tanti progetti e poi non portarli a termine. Meglio mirare dritto, noi ci concentreremo sui plessi scolastici e sulla manutenzione degli edifici pubblici lasciati andare». Borzi non critica la scelta di Roma: «Se i soldi non ci sono...; il governo ci darà le spiegazioni e la possibilità di andare avanti».


 

BORGO SAN GIACOMO - «Ho ereditato dei conti in rosso Soldi dimezzati per gli assessori.  La precedente amministrazione ci ha lasciato una situazione non piacevole, con un debito di un milione di euro e ora mi ritrovo a essere tra i primi dieci paesi più “spendaccioni”. Non mi piace per nulla questa definizione». Il sindaco di Borgo San Giacomo, Giovanni Sora (foto) continua: «Ogni anno le nostre entrate arrivano a 3 milioni di euro e tali sono anche le spese, purtroppo, per due grandi opere, come una scuola materna, importante, e un palazzetto dello Sport incompiuto e per nulla fondamentale, la precedente amministrazione ha sforato di un milione. Ed eccoci qui». Il sindaco ha già pensato a come far fronte al problema: «Varerò oggi il nuovo Pgt in modo da riuscire a guadagnare qualcosa, crisi e edilizia permettendo, altre cose sono in cantiere, ma per scaramanzia non ne parlo. I miei assessori si sono ridotti lo stipendio volontariamente. Guadagnano 400-500 euro al mese. Io ne prendo 1.100 e ritengo che il lavoro vada pagato. Mi auguro però che i tagli colpiscano anche Roma, i ministeri, altrimenti non sarebbe corretto. Se possibile non taglierò nulla ai cittadini e da buon padano mi inventerò qualcosa».

 

ROVATO -  «Mi impegno a non penalizzare le fasce di popolazione in difficoltà. Nel caso in cui il decreto “taglia spese” diventasse legge Rovato avrà davvero tanti problemi». Lo afferma Andrea Cottinelli (foto), sindaco del paese tra quelli in cima alla top ten dei più penalizzati. «Secondo i nostri calcoli il taglio per Rovato — continua il primo cittadino — sarà di ben 350mila euro: tanti per un comune come il nostro che non ha “spese farfallone” come un’auto blu per il sindaco o per gli assessori, viaggi di rappresentanza o consulenze esterne che richiedono spese da centinaia di migliaia di euro. Abbiamo già da tempo eliminato persino i pranzi e le cene di lavoro. Si pensi che in uso al comune ci sono solo 3 telefonini e che la spesa totale delle chiamate è 200 euro al mese. Li elimineremo. Questo sarà sicuramente un taglio. Ma il risparmio sarà di 2.400 euro all’anno. Ben poca cosa sui 350mila euro che mancheranno all’appello». I tagli saranno fatti, inevitabilmente, sui servizi ai cittadini. «Quando e se verrà il momento mi metterò al lavoro con la giunta per decidere come agire e che cosa tagliare, cercando di penalizzare il meno possibile le fasce deboli della popolazione rovatese» conclude Cottinelli.

 

MONTICHIARI -  «Ci mancherà un milione e mezzo Tutto questo per colpa del Sud» L’ultimo anno è stato difficilissimo per noi, nel 2011 dovremo tagliare un milione e mezzo di euro e non so come. I miei cittadini sono abituati a standard elevati di servizi che, però, non so se riuscirò a mantenere. Tutto ciò è grave, anche la cultura, sulla quale spesso si risparmia, è importante, è un momento di socializzazione di cui non posso fare a meno». A commentare i tagli proposti dal Governo è il sindaco di Montichiari, Elena Zanola (foto): «Il problema è che nessuno ci difende. In Senato siedono onorevoli delle nostre terre e nessuno dice nulla. Ci sono Comuni, soprattutto al Sud che hanno conti non in rosso, di più, eppure ridono perché tanto, proprio per le voragini che si trovano, vengono sempre aiutati e sostenuti. La Lombardia potrebbe volare da sola, ma è limitata da tutti quei paesi del Sud che non riescono a mantenersi da soli». E continua: «Manifestare? Che senso ha, tanto nessuno commenta e nessuno contraddice. La nostra regione vanta entrate da sogno, siamo quelli che forniscono maggior capitale allo Stato, ma siamo anche coloro su cui risparmiare di più. Non è giusto. Ciò che non taglierò mai sono i servizi sociali. I miei cittadini ne hanno bisogno».