Drone sorvola i cieli di Brescia. Ma era "clandestino"

Alcuni attenti cittadini hanno segnalato la presenza dell’apparecchio alla Polizia locale, che è intervenuta a bloccare le riprese. Una leggerezza che poteva costare cara di Federica Pacella

Un drone

Un drone

Brescia, 10 aprile 2015 - Tutti col naso all’insù per seguire il volo del drone. Ma il multirotore che venerdì mattina stava riprendendo il centro di Brescia era «clandestino». Secondo il regolamento dell’Enac, infatti, per pilotare i droni in un contesto urbano non basta essere operatori riconosciuti, ma serve una specifica autorizzazione. Il luogo della ripresa deve inoltre essere sgomberato e protetto da un’area cuscinetto.

Gli operatori, invece, non avevano nessuno dei requisiti richiesti: il drone volava sopra piazze e strade frequentate anche da scolaresche. Alcuni attenti cittadini hanno segnalato la presenza dell’apparecchio alla Polizia locale, che è intervenuta a bloccare le riprese. Una leggerezza che poteva costare cara. Il regolamento Enac, in fase di revisione, è molto restrittivo: si rischiano multe fino a 113mila euro, e addirittura fino ad un anno di reclusione.