Giovedì 25 Aprile 2024

Uccise rivale in amore: 24 anni, pena confermata

Antonio Franzini alla sbarra con l’accusa di avere ucciso con un colpo di pistola il suo rivale in amore, Claudio Inversini, la notte tra il 12 e il 13 giugno 2012 a Mazzunno di Angolo Terme di Beatrice Raspa

I rilievi della scientifica

I rilievi della scientifica

Brescia, 20 dicembre 2014 - Pena confermata per Antonio Franzini. La corte d’assise d’appello – presidente Enrico Fischetti – ieri ha ribadito la condanna a 24 anni per il 26enne di Gianico, alla sbarra con l’accusa di avere ucciso con un colpo di pistola il suo rivale in amore, Claudio Inversini, la notte tra il 12 e il 13 giugno 2012 a Mazzunno di Angolo Terme. Nemmeno questa volta la difesa è riuscita a convincere la corte dell’innocenza del proprio assistito, in aula nella gabbia degli imputati «Andremo di sicuro in Cassazione – ha annunciato l’avvocato Alberto Scapaticci, che difende il giovane con Alessandro Bertoli -. E’ assurdo che Bianchini sia libero e Franzini in carcere, quando non ci sono prove che a sparare sia stato proprio Franzini».

Anche ieri nel corso di due arringhe appassionate i legali hanno provato instillare nei giudici popolari e togati un dubbio, tentando di smontare punto per punto una serie di indizi a carico – riassunti in una tavola sinottica fornita alla corte – i quali pero’ stando ai difensori sono assai carenti sotto il profilo della certezza, della gravità, della concordanza e della precisione. «Questa è un’indagine che è stata fatta con i piedi, i cui risultati hanno messo in crisi anche i giudici di prime cure», ha tuonato in udienza Scapaticci, evidenziando come si sia indagato in un’unica direzione, considerando solo il movente della gelosia (la ex di Franzini si era messa con la vittima). Troppi elementi lascerebbero spazio a buchi logici, a cominciare dalla “scarsa credibilità” di Sergio Bianchini, l’amico un primo momento arrestato e poi rilasciato con cui Franzini aveva passato la sera in giro per bar e che poi lo avrebbe accompagnato a Mazzunno.

«Sulla scena del crimine era presente anche una Golf scura inquadrata dalla telecamere sulla quale nessuno ha mai svolto accertamenti», ha incalzato Scapaticci. E ancora: «Franzini è stato arrestato a casa sua alle 4,30 di notte, a poche ore dall’omicidio, e gli sono stati fatti dei prelievi sotto le unghie da cui non è emersa alcuna particella di polvere da sparo. Era ubriaco e aveva assunto sostanze: impossibile si fosse fatto la manicure a quell’ora. Avesse premuto lui il grilletto qualche residuo lo si sarebbe trovato».