The Floating Piers, a Sulzano torna il silenzio. E la normalità è uno choc

Addio file dal panettiere e al bar. Ufficio turistico vuoto

Chiude The Floating Piers, il saluto del territorio (Fotolive)

Chiude The Floating Piers, il saluto del territorio (Fotolive)

Sulzano, 5 luglio 2016 - «È come se fosse scoppiata una bolla, come se ci fossimo svegliati di colpo da un sogno. Oggi venire al lavoro è stato più malinconico del solito». Chi lavora al bar Portici di Sulzano difficilmente dimenticherà ciò che dal 18 giugno e fino a 48 ore fa è accaduto sul lago d’Iseo. Il locale sorge proprio davanti all’imbarcadero da dove partono e approdano i traghetti per Monte Isola e a pochi metri dall’ingresso di The Floating Piers, la passerella realizzata da Christo e che ha fatto arrivare sul Sebino qualcosa come 1,5 milioni di persone pronte a sfidare code, pioggia e solleone pur di salirci. Tornare alla normalità non è semplice.  «Questa mattina quando ho aperto le finestre e non ho sentito il vociare delle persone quasi mi sono spaventata – ammette la signora Giulia Mazzucchelli che gestisce la forneria che a Monte Isola ha l’entrata che fino a ieri affacciava sul percorso dell’installazione – Serviranno almeno un paio di giorni per tornare alla normalità. In queste due settimane abbiamo dormito quattro ore al giorno; questa mattina quando abbiamo iniziato a lavorare ci siamo chiesti quanti quintali di pane dovevamo fare visto che i ritmi, ma pure le vendite sono state a livelli mai visti». Tante le persone, i visitatori che anche ieri (certo i numeri non sono quelli osservati durante il periodo di apertura dell’installazione) hanno raggiunto le due sponde del Sebino. «Volevo vedere come procedono i lavori di smontaggio – racconta la signora Edvige Germano – Non pensavo fossero così veloci. Sono stata a Monte Isola anche nel periodo della passerella. Mi piace di più la tranquillità, ma direi che quello che si è vissuto è stato unico». Convinti di avere partecipato a qualcosa di irripetibile sono anche i ragazzi coinvolti nell’allestimento dell’opera e che ora sono impegnati nello smontaggio. Loro andranno avanti fino a venerdì, i sub addirittura fino a ottobre.

«Siamo tutti un po’ storditi oggi – racconta Daniela Vescovi – Qualcuno vive una sorta di crisi d’astinenza dalle persone. Direi che anche per noi è stata un’esperienza incredibile». Nel piccolo ufficio di informazioni turistiche di Monte Isola poche davvero le persone che entrano. «Non sembra vero – ammette dal banco Delia – E’ davvero finito tutto così all’improvviso che non si ha avuto il tempo di capire che da oggi si tornava alla normalità. Lo sapevamo che prima o poi sarebbe successo, ma è stato così repentino che sembra di avere le vertigini». Per qualcuno però è giusto che tutto sia tornato come prima. «L’evento è stato bellissimo – spiega Silvana Archetti residente di Monte Isola e che per due settimane ha visto passare davanti alla sua porta in media più di 80mila persone al giorno – Però io sono una isolana e sono felice di esserlo tornata. Christo aveva detto che collegandoci alla terraferma ci avrebbe reso liberi, io la libertà ce l’ho vivendo sull’isola».

Ora parte la nuova sfida: far ritornare sul Sebino una parte del milione e mezzo di visitatori di The Floating Piers. Qui i pareri sono discordanti. «Sarà difficile – osserva un commerciante dell’isola – Chi è venuto qui lo ha fatto solo per la passerella. Sul lago d’Iseo o altrove per queste persone non sarebbe cambiato nulla». Qualcuno è invece più ottimista. «Speriamo – osserva il signor Bortolo Ziliani – I turisti ci fanno bene, magari però non così tutti insieme».