Padre condannato per abusi sessuali: i figli ritrattano dopo 15 anni

"Quello che io e mio fratello avevamo detto su mio padre erano invenzioni dettate da mia madre che lo voleva allontanare"

Un bambino, foto generica (Ansa)

Un bambino, foto generica (Ansa)

Brescia, 13 settembre 2015 - Era stato condannato a nove anni e due mesi in via definitiva per abuso sessuale su minori ma, a distanza di 15 anni, i figli ritattano tutte le accuse. E' la sconcertante storia dui un padre sardo che, insieme alla sua famiglia, ha vissito a Brescia per anni e dove sono state depositate le prime denunce nei suoi confronti. "Quello che io e mio fratello avevamo detto su mio padre erano invenzioni dettate da mia madre che lo voleva allontanare", ha dichiarato a distanza di anni  uno dei due ragazzi oggi di 21 e 24 anni.

I due fratelli, Michele e Gabriele, all'epoca dei fatti avevano 9 e 12 anni. Fatti avvenuti "nell'ambito di una separazione coniugale ed in particolare segnati da un'accesa conflittualità tra genitori ed un'aspra battaglia per l'affidamento dei figli", scrivono i giudici del tribunale di Oristano che hanno condannato il padre 46enne, oggi rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Sassari. "Le indagini mediche non potevano dare certezza sull'abuso", hanno scritto tre periti nominati nel tempo dai tribunali di Brescia e Oristano.

Per il legale del padre dei due ragazzi, l’avvocato bresciano Massimiliano Battagliola, ora spera di poter riscrivere la storia giudiziaria del suo assistito: "la clamorosa ritrattazione dei due figli a distanza di 15 anni oggi assume il valore di una nuova prova e per questo chiediamo alla Corte d’Appello di Roma la revisione del processo".