Brescia, l'emergenza è nei vigili del fuoco: pochi mezzi e personale

La denuncia dei sindacati: "Cronici vuoti di organico"

Un intervento dei vigili del fuoco

Un intervento dei vigili del fuoco

Brescia, 5 novembre 2017 - La loro missione è l’emergenza. Incendi, persone scomparse o incastrate in incidenti, animali in difficoltà, calamità di ogni genere. I vigili del fuoco corrono ovunque, eppure a Brescia da anni sono alle prese con preoccupanti carenze di organico, un parco mezzi obsoleto, che mette a repentaglio la sicurezza degli operatori. Eppure i sindacati di battaglie ne hanno fatte, hanno ottenuto promesse, ma di novità positive se ne sono viste poche. «Siamo in questa situazione dal 2009 - spiega il segretario provinciale Usb Matteo Angeletti -. Dopo una serie di vertenze non sappiamo più cosa fare per attirare l’attenzione».

I pompieri permanenti del comando di Brescia, cui afferiscono i distaccamenti di Darfo, Salò e Gardone Valtrompia (quello di Montichiari ormai fa servizio solo aeroportuale) sulla carta dovrebbero essere 350 e sono una cinquantina in meno. I vuoti di personale si registrano soprattutto a livelli apicali e intermedi, capisquadra (-55%), capireparto (-70%), ma anche ispettori, da pianta organica 14, in realtà operativi zero. Anche sul fronte dei funzionari tecnici la carenza è del 100%. «Tutto questo ci obbliga a ridurre al minimo le trasferte per gli addestramenti, complica l’organizzazione dei turni e rischia di lasciarci sguarniti di figure specializzate - continua Angeletti - Anche il presidio di Brescia-San Polo (ora in via Romiglia, ndr) è stato creato distaccando cinque di noi, non grazie a risorse nuove».

Il parco mezzi poi non se la cava meglio. I camion hanno sulle spalle 30 anni e tra i 200 e i 250mila chilometri, una soglia tale da renderne altamente consigliabile il pensionamento. Non è un caso che nell’aprile 2014 un’autopompa di 4mila litri, mentre correva in sirena nella Bassa, stava per ribaltarsi dopo il distacco delle ruote posteriori. «Oggi quella aps l’abbiamo riparata e rimessa in strada, per forza - si stringe nelle spalle Angeletti -. I nostri mezzi finiscono in officina per un guasto una volta a settimana. E dire che ci avevamo promesso due autopompe nuove. Ne abbiamo ottenuta solo una, usata, mandata da Milano dopo Expo».