Brescia, sparò al ladro e lo uccise: condannato a nove anni e 4 mesi

Per la Corte d'Appello è omicidio volontario, Franzoni dovrà risarcire i familiari dell’albanese ucciso

Il processo d'Appello a Mirco Franzoni

Il processo d'Appello a Mirco Franzoni

Serle (Brescia), 14 dicembre 2017 - Per la Corte d'Assise di Brescia, Mirco Franzoni la sera del 14 dicembre di quattro anni fa ha ucciso volontariamente il 26 albanese Eduard Ndoj che qualche ora prima aveva tentato insieme a un complice di mettere a segno un furto nella casa di suo fratello a Serle, nel Bresciano. Il meccanico 33enne è stato condannato a 9 anni e 4 mesi di carcere. La sentenza è arrivata al termine di una camera di consiglio iniziata intorno alle dieci e mezza del mattino e durata quasi 9 ore. La corte presieduta dal giudice Roberto Spanò ha riconosciuto a Franzoni l’attenuante di avere agito in stato d’ira dopo avere subito un fatto ingiusto, il furto nell’abitazione del fratello. Il 33enne di Serle, arrestato subito dopo l’omicidio e scarcerato dopo pochi giorni, resta comunque a piede libero. Rinviati inoltre gli atti del procedimento alla Procura affinché valuti la posizione del papà e del fratello di Mirco Franzoni oltre a quella di due vicini di casa, tra loro quello che ha attivato i soccorsi, per falsa testimonianza.

Franzoni dovrà inoltre risarcire i genitori e il fratello di Ndoj: la Corte ha fissato una provvisionale di 50mila euro ciascuno per il padre e la madre del 26enne e di 25 mila per il fratello. La sera del 14 dicembre di quattro anni fa, secondo la ricostruzione emersa nel corso del processo, il 33enne di ritorno da una battuta di caccia con il padre era stato avvisato del furto nella casa del fratello e si era messo a cercare i due ladri per le vie di Serle. Franzoni era uscito due volte di casa, la prima disarmato, la seconda con il fucile. Dopo quasi due ore aveva intercettato uno dei due ladri. «Avevo paura che potesse essere armato - aveva spiegato in aula - Quando ci siamo trovati faccia a faccia c’è stata una colluttazione ed è partito il colpo». Mirco Franzoni ha ascoltato impassibile la sentenza di condanna e ha lasciato il palazzo di Giustizia di Brescia sorretto dal padre senza rilasciare dichiarazioni. «Non siamo soddisfatti» ha invece commentato il suo legale, l’avvocato Gianfranco Abate. Anche nelle repliche di ieri mattina aveva sostenuto che quella sera il suo assistito non aveva ucciso volontariamente Ndoj. «Se avesse voluto farlo non avrebbe fatto chiamare i carabinieri», ha ribadito in aula il legale. Diversa invece la posizione del pubblico ministero Caty Bressanelli che per Franzoni aveva chiesto 16 anni di carcere: «Se avesse chiamato i carabinieri oggi non staremmo giudicando un omicidio volontario ma un furto», ha sottolineato il pm concludendo il suo intervento in aula. La Corte si è presa 60 giorni di tempo per il deposito delle motivazioni.