Trans morta nel cassone, l'ipotesi: causa naturale dopo un rapporto sessuale

Eseguita ieri l’autopsia sul cadavere della transessuale trovata in un cassone Il decesso potrebbe essere avvenuto al termine di un rapporto sessuale

La Scientifica sul posto del ritrovamento di Marta Baroni

La Scientifica sul posto del ritrovamento di Marta Baroni

Brescia, 26 agosto 2016 - Marta Baroni, la transessuale di 34 anni trovata senza vita mercoledì mattina in via Torricella di Sopra all’interno di un cassonetto della spazzatura per la raccolta del verde e delle ramaglie, sarebbe morta per una emorragia gastrica. Questo i primi elementi che emergono dall’autopsia eseguita all’ istituto di Medicina legale di Brescia. Per capire cosa l’abbia provocata servirà aspettare i risultati degli esami tossicologici pronti tra una decina di giorni. In Procura, dove è aperto un fascicolo per ritrovamento di cadavere in luogo pubblico, si esclude la pista dell’omicidio e si propende per la morte naturale.

Resta da capire però come il corpo della 34enne abbia fatto a finire nel cassone. Sul corpo non è stato trovato alcun segno che faccia pensare a un sollevamento. Marta, il suo corpo è stato trovato con la maglietta sollevata, potrebbe essersi appartata con una persona nei pressi del cassone e lì dentro dopo avere avuto un rapporto sessuale si sarebbe sentita male. Questa una delle piste seguite. «Non sarebbe la prima volta che una persona muore dopo un incontro sessuale e il partner occasionale non dà l’allarme», si lascia scappare chi sta svolgendo le indagini.

Qualche risposta potrà arrivare dall’analisi delle immagini delle telecamere di un distributore di carburante sul lato opposto della strada dove è stato trovato il cadavere. Non convincono invece le minacce di morte trovate sulla pagina Facebook della 34enne. «Abbiamo fatto tutte le verifiche e al momento escludiamo qualsiasi coinvolgimento esterno», commentano gli inquirenti. Anche ieri per tutta la giornata i carabinieri di Brescia hanno comunque ascoltato amici e conoscenti della transessuale per cercare di scoprire con chi può avere passato le ultime ore di vita.

Di certo c’è che Marta non dava più notizie di sé da sabato, da quando era uscita di casa portando con sé solo la borsa che i carabinieri hanno trovato, intatta, vicino al suo cadavere. Martedì sera la mamma della 34enne, preoccupata per la prolungata assenza della figlia, si era rivolta ai carabinieri denunciandone la scomparsa. La mattina successiva due operatori ecologici che stavano svuotando il cassone si erano accorti della presenza del corpo senza vita e avevano fatto scattare l’allarme. Nelle scorse il pm Roberta Panico ha firmato il nulla osta per la restituzione del corpo di Marta alla sua famiglia.