Tragedia di Villongo, investitrice nei guai come "furbetta del cartellino"

La donna era stata trasferita dall'ufficio tributi alla biblioteca in seguito all'indagine

Così chi denuncia non corre pericoli

Così chi denuncia non corre pericoli

Villongo (Bergamo), 19 giugno 2017 - Tragedia a Villongo, in provincia di Bergamo, questa mattina alle otto. I contorni della vicenda, che ha visto una donna di 44 anni investire accidentalmente e uccidere un suo coetaneo di origini albanesi, sono tutti da chiarire e affondano le loro radici nell’ovest bresciano, ove entrambi risiedono e dove si sono conosciuti molto tempo fa. Secondo la prima ricostruzione dei fatti e secondo le dichiarazioni della donna, l’albanese la tormentava, minacciava e stalkerizzava. La donna agli investigatori ha raccontato che stamani lui l’ha aspettata nei pressi del comune di Villongo dove lavora come bibliotecaria. Era armato di coltello. (LEGGI L'ARTICOLO)

In Comune a Villongo la donna è conosciuta. Era stata trasferita dall’ufficio tributi in biblioteca in seguito ad una indagine relativa alle “furbette del cartellino”, che riguardava sia lei sia una collega di Tavernola Bergamasca. La notizia risale al gennaio del 2016. A denunciarla ai tempi, fu il sindaco Maria Ori Belometti poiché, secondo le accuse, le due modificavano i propri orari attraverso i sistemi informatici risultando presenti anche quando assenti. In pratica l’indagine riguardava la manomissione del sistema informatico del Comune. La Procura aveva aperto un fascicolo per truffa ai danni dello Stato. Si attende l'esito delle indagini.