Trasporto pubblico, mancano 4,4 milioni: aumento del biglietto o taglio delle corse

L’agenzia non potrà più contare sul contributo della Provincia

Aumenti in vista per il trasporto pubblico bresciano

Aumenti in vista per il trasporto pubblico bresciano

Brescia, 16 dicembre 2017 - Nubi scure all’orizzonte per il trasporto pubblico bresciano, sul quale si abbatte la scure del taglio delle risorse e rischia di avere a corollario ripercussioni sul servizio. È quanto è emerso all’Agenzia del Tpl di Brescia in occasione del bilancio di fine anno: «Per scelte governative legate all’incertezza sul futuro delle Province i 4,4 milioni su cui abbiamo contato finora annualmente non sono più garantiti – dice il presidente Claudio Bragaglio – L’altro ieri siamo riusciti a incassarne 1,6 per concludere il 2017 ma per il 2018 non sappiamo nulla».

Il risultato è che in via Marconi si stanno già ipotizzando dei correttivi per far fronte alla coperta corta. Tra le possibilità, la soppressione di corse nei festivi, la razionalizzazione delle linee (per esempio facendone fermare alcune alle stazioni del metrobus Prealpino e Sant’Eufemia sfruttando l’intermodalità) o gli aumenti tariffari. Un taglio di risorse che, come spiegato dal direttore Alberto Croce, incide su 2 milioni di chilometri il 10% dei 19 milioni di chilometri su cui si estende la rete extraurbana dei bus bresciani, cui vanno aggiunti i 8,5 della città. Un sistema che movimenta 50 milioni di utenti a Brescia e 20 in provincia e che a nord e a sud nel 2017 ha fatto registrare incrementi di passeggeri dell’1-2%. 

"Ci stiamo battendo a tutti i tavoli istituzionali per avere un riconoscimento adeguato di risorse", precisa Croce. Per il vicepresidente del Tpl Corrado Ghirardelli "servono scelte politiche. Un’idea è destinare al trasporto pubblico il ricavato delle multe per infrazioni stradali".