Stuprata dentro una cantina: 6 anni e 9 mesi all’aguzzino

La sentenza è arrivata dopo quasi otto anni da quella tragica sera

Violenza (Foto di repertorio Germogli)

Violenza (Foto di repertorio Germogli)

Brescia, 24 febbraio 2017 - Ha dovuto attendere quasi otto anni, ma ieri in aula ha sentito il giudice condannare a 6 anni e 9 mesi di carcere (il pm Caty Bressanelli aveva chiesto 8 anni di reclusione) l’uomo che la sera del 18 maggio del 2009 l’ha violentata in una cantina di un condominio del quartiere Carmine, in città. La ragazza, una bresciana poco più che ventenne al momento della violenza, quella sera si era ingenuamente fidata dell’uomo, un maghrebino oggi 44enne con diverse condanne alle spalle per spaccio ed espulso dall’Italia, che aveva incontrato a una fermata dell’autobus nei pressi della stazione ferroviaria del capoluogo.

La ragazza doveva raggiungere la casa del papà e si era fatta accompagnare a piedi dal nordafricano che le era stato appena presentato da un suo conoscente. Una volta arrivati nel quartiere Carmine il 44enne, che in precedenza aveva consumato cocaina, aveva convinto la ragazza a seguirlo in una cantina dicendole che sarebbe arrivato subito dopo avere consegnato dello stupefacente a un suo cliente.

Concluso l’affare il nordafricano aveva raggiunto la ragazza e dopo aver chiuso la porta della cantina l’aveva costretta a consumare dello stupefacente. Poi era scattata la violenza sessuale. La ragazza, a cui l’uomo aveva lasciato il proprio numero di telefono dopo averle fatto assumere altro stupefacente, una volta lasciata libera era fuggita dalla cantina raggiungendo prima il padre e poi la casa della madre a cui aveva raccontato l’incubo vissuto.

Il giorno dopo era andata in ospedale con i genitori per farsi visitare quindi aveva sporto denuncia. Qualche tempo dopo il 44enne era stato individuato. Ieri è arrivata finalmente la condanna.