Sconto sulla Tari per chi rinuncia alle slot, cresce il fronte antiazzardo

Da Pompiano a Gardone Val Trompia, i Comuni scendono in campo contro la ludopatia con divieti ma anche incentivi fiscali

Via libera allo sconto sulle tasse per i locali che rinunciano alle slot

Via libera allo sconto sulle tasse per i locali che rinunciano alle slot

Pompiano (Bergamo), 18 aprile 2017 - Slot machine? A Pompiano non se ne possono installare di nuove. Nel Comune della bassa bresciana, la giunta guidata da Serafino Bertuletti ha ampliato l’elenco dei luoghi sensibili anti-slot previsti dalla legge Regionale entrata in vigore nel 2015, rendendo di fatto impossibile installare nuove macchinette mangiasoldi. E per chi sceglierà di disinstallare le 12 rimaste attive, ci sarà uno sconto sulla Tari (tariffa dei rifiuti) del 15%.

Nel Bresciano, dove si conta una slot machine ogni 146 abitanti, sono diversi i Comuni che, come Pompiano, hanno dichiarato guerra al gioco d’azzardo. In base alla normativa regionale, ad esempio, anche Travagliato e Castegnato risultano off limits per nuove slot e videolottery. Il problema è convincere gli esercenti a disinstallare quelle presenti. C’è chi ha scelto la strada dell’incentivo economico, facendo leva sulla riduzione della Tari: a Visano, c’è lo sconto del 30%, a Gottolengo e Gardone Val Trompia del 50%, anche a Villanuova sul Clisi il regolamento Tari è stato modificato in questo senso. Spegnere le macchinette non è sempre così semplice: di mezzo ci sono contratti da rispettare e penali da pagare, senza contare che per molti local sono l’unica fonte che consente di sbarcare il lunario. 

Larete dei Comuni impegnati a combattere la ludopatia, tuttavia, si è rafforzata negli ultimi anni, a fronte del crescere dell’emergenza. A Brescia dal 2014 è partito il Tavolo sulle ludopatie che ha evidenziato come in città si spendano 130-140 milioni di euro all’anno per il gioco d’azzardo legale. Il dramma di famiglie messe in ginocchio dai debiti di gioco ha toccato molti sindaci, soprattutto nei comuni più piccoli. Ad oggi, in 31 nel bresciano hanno aderito al Manifesto contro il gioco d’azzardo di Terre di Mezzo e Legautonomie.

Molti hanno utilizzato i fondi regionali per interventi ad hoc, tra formazione, informazione, sostegni una tantum. Dall’altra parte aumenta anche la sensibilità degli esercenti che rinunciano alle macchinette (fonte di guadagno, ma anche calamita per i rapinatori); sul sito senzaslot.it si contano 65 locali “slot free” segnalati nel bresciano. E poi c’è la repressione. Nel capoluogo in circa due anni sono state elevate 200mila euro di sanzioni per violazione della normativa regionale.

Ci sono anche casi esemplari, come il barista di Lumezzane, che, con cinque macchinette irregolari, ha ricevuto a gennaio una multa di 75mila euro, contro cui ha presentato ricorso. Non sempre in questi anni I tribunali hanno premiato la lotta contro l’azzardo fatta dai Comuni a colpi di ordinanze. Una svolta importante è arrivata però nelle scorse settimane proprio dal Tar di Brescia che ha respinto il ricorso di alcuni concessionari contro il Comune di Bergamo ed il suo regolamento antiazzardo.