Sara Capoferri scomparsa nel nulla, la famiglia: "Riportatecela a casa"

L'auto ritrovata in fiamme, di lei nessuna traccia. Aperta un'indagine

Sara Capoferri

Sara Capoferri

Berlingo (Brescia), 27 febbraio 2017 - Quello che qualcuno ha inizialmente catalogato come un semplice allontanamento spontaneo di una giovane donna con alle spalle alcuni problemi, è diventato un giallo. Sara Capoferri, mamma di 37 anni originaria di Sarnico e per molto tempo residente a Carzano di Monte Isola, pare essere letteralmente svanita nel nulla dopo che martedì scorso si è allontanata dalle persone con cui stava trascorrendo la serata dicendo di volere stare sola. «Mi trovavo a Ghedi quando Sara mi ha chiamato chiedendomi di raggiungerla a Ospitaletto - ha spiegato l’amico che l’ha vista per l’ultima volta - quando sono arrivato è salita sulla sua auto ed è partita. L’ho inseguita fino a Bargnana di Rovato, poi l’ho persa di vista. Forse è andata in direzione Chiari». Il giovane ha ribadito questa circostanza ai carabinieri che hanno sentito altri amici della donna. 

Giovedì sera l’auto di Sara è stata trovata parzialmente in fiamme nelle campagne di Berlingo, poco distante da una cava e da una risorgiva. Era parcheggiata e all’interno c’era un cartello con la scritta “guasto”. Una ruota era tagliata. Secondo alcune testimonianze era posteggiata in quel punto da mercoledì mattina. Venerdì sono cominciate le ricerche da parte dei vigili del fuoco, della protezione civile e dei carabinieri della Compagnia di Chiari. I sommozzatori arrivati da Milano hanno scandagliato senza esito la risorgiva vicino a cui si trovava l’auto della donna. Nel frattempo le unità cinofile hanno passato i campi al setaccio. I carabinieri hanno chiesto l’intervento dei cani molecolari dell’Arma. Per tutta la giornata di ieri i Bloodhound hanno passato al setaccio le campagne tra Berlingo, Maclodio e Travagliato. Hanno avuto esitazioni, come se fiutassero qualcosa, nelle vicinanze dell’auto della donna. Sara Capoferri pare essersi volatilizzata. Alcuni anni fa la ragazza si era allontanata spontaneamente. In quel caso venne ritrovata nei boschi della valle Trompia in stato d’ipotermia. Questa volta la situazione non si è risolta così in fretta. Nessuno pare sapere nulla. 

Qualche risposta, forse, arriverà dall’account Facebook della donna, che intratteneva diverse conversazioni tramite il sistema messenger. «Voglio credere che Sara sia viva - ha detto la mamma Ninna Caramma - conoscendola penso che quando si è bucato il pneumatico abbia cominciato a vagare a piedi. Mia figlia cammina per chilometri. Forse qualcuno, non so se buono o cattivo, le ha dato un passaggio, magari l’ha portata lontano». La mamma lancia un appello a Sara: «Figlia mia ti prego torna a casa. Fallo per Jenny. Io ti accoglierò a braccia aperte: insieme risolveremo tutto. Se qualcuno le ha dato un passaggio o magari la ospita a casa sua, gli chiedo di riportarcela, perché abbiamo bisogno di lei». 

Il resto della famiglia, nonostante la fiducia della signora Ninna, ha il timore che «sia accaduto qualcosa di brutto», la sorella per tutta la giornata di ieri è rimasta nella caserma dei carabinieri di Chiari. Resta da capire cosa Sara abbia fatto dopo martedì notte e perché la sua auto sia bruciata dall’interno ben due giorni dopo il momento della scomparsa e dopo che è stata fatta denuncia alla stazione carabinieri di Sarnico, dove vivono il padre e le sorelle. La Procura di Brescia nel frattempo ha aperto un’inchiesta per scomparsa d persona.