Calcinato, riesumata la salma sbagliata: sindaco e funzionaria nei guai

L’accusa è vilipendio di cadavere, il gip prende tempo

Il sindaco di Calcinato Marika Legati

Il sindaco di Calcinato Marika Legati

Calcinato (Brescia), 20 settembre 2017 - Il pm Paolo Savio aveva chiesto l’archiviazione, la parte offesa si è opposta chiedendo un supplemento di indagini. Il gip, sentite tutte le parti in causa, si è preso del tempo per prendere una decisione. Resta così ancora aperto il procedimento penale che vede il sindaco di Calcinato, Marika Legati e il responsabile dell’ufficio tecnico, Federica Lombardo, indagate per vilipendio di cadavere. Tutto inizia a maggio del 2016 quando una donna si era recata con la famiglia al cimitero di Calcinato per fare visita alla salma della madre. Lì l’amara sorpresa: la salma era stata estumulata. Tutta colpa di un incredibile scambio di persona. Invece che prendere i resti della sorella morta anni prima, gli addetti del cimitero avevano impropriamente stumulato quelli della signora (morta una decina di anni dopo la parente) mettendoli insieme a quanti in quei giorni erano stati recuperati da altri loculi.

I familiari inferociti per quanto accaduto avevano chiesto l’esame del Dna sui resti: volevano essere certi che appartenessero alla propria congiunta. Il sindaco però si sarebbe opposto negando l’autorizzazione all’operazione di laboratorio. Gli animi si sono scaldati ancora di più e così i familiari hanno deciso di rivolgersi ai carabinieri, formalizzando una denuncia nei confronti del sindaco e della sua funzionaria. Il sostituto Paolo Savio, sulla cui scrivania è arrivata la vicenda, al termine delle indagini ha chiesto l’archiviazione per «l’assenza dell’elemento soggettivo»: in parle povere perché il fatto non costituisce reato. Si sarebbe trattato esclusivamente di un errore commesso sì dall’amminitrazione comunale, ma non per questo punibile penalmente. Non è così per la controparte, che si è opposta alla richiesta di archiviazione. Il giudice Paolo Minardi, al termine dell’udienza preliminare, si è preso del tempo (in questi casi non è stata fissata una scadenza) e si è riservato sulla decisione.