Brescia, 7 dicembre 2016 - Pattumiera più leggera per le famiglie bresciane: 30 chili in meno pro capite all’anno, negli ultimi dieci anni. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Brescia su dati Arpa. La produzione di scarti urbani per singolo abitante è passata dai 713 chili del 2006 a meno di 686 a fine 2015, mentre la raccolta differenziata è passata dal 35 al 37%. Anna Carolei, responsabile Ambiente di Coldiretti Brescia, ha commentato: “Esiste sicuramente una maggiore attenzione dal punto di vista ambientale e gli stessi comuni hanno sensibilizzato i propri cittadini sul tema, avviando anche nuove procedure di raccolta”.
La situazione Lombarda registra in generale un andamento positivo con 60 km pro-capite in meno di spazzatura a livello regionale. La provincia lombarda che ha tagliato di più la pattumiera è Como, con un calo di oltre 145 chili di immondizia a testa, mentre Mantova ha il record per la raccolta differenziata, balzata dal 36 a più del 77%, e registra un taglio di oltre 137 chili nella produzione di spazzatura per singolo abitante
“Per quanto riguarda l’agricoltura – spiega Anna Carolei, responsabile Ambiente di Coldiretti Brescia – negli ultimi dieci anni abbiamo raggiunto livelli interessanti di riutilizzo degli scarti: dal riciclo della carta e degli imballaggi a quello delle manichette di plastica per l’irrigazione, dalla concimazione naturale con gli effluenti da allevamento fino alla produzione di compost per i terreni con gli sfalci verdi o con gli scarti umidi delle filiera a km zero dei 150 agriturismi bresciani associati a Coldiretti”.
I problemi però non mancano: secondo una stima di Coldiretti Brescia, almeno un’azienda agricola su due negli ultimi dieci anni è dovuta intervenire per ripulire campi o fossati da immondizia abbandonata da altri, soprattutto nella periferia della città e nei comuni della bassa bresciana.