Siria, ex imprenditore: "Da 7 mesi sono ostaggio". Molti i dubbi sull'appello

Residente a Marone, la sorella Bice: "Non so bene che lavoro svolga"

Sergio Zanotti

Sergio Zanotti

Marone, 30 novembre 2016 - «Mi chiamo Sergio Zanotti e da sette mesi sono prigioniero qui in Siria. Prego il governo italiano di intervenire nei miei confronti prima di una mia eventuale esecuzione». Così, inginocchiato e sotto la minaccia di un mitra, vestito con un saio perfettamente bianco e stirato, un maronese dichiaratosi prigioniero di Daesh ha rilasciato una dichiarazione di 16 secondi poi messa online (GUARDA). Dietro di lui, a tenerlo sotto controllo, c’era un uomo vestito di nero. Sullo sfondo terra color ocra e ulivi. Il video è stato pubblicato su YouTube e rilanciato ieri dal sito di informazione russo Newsfront, che ha spiegato di averlo ricevuto da una persona anonima definitasi un jihadista. Nessuna rivendicazione è però arrivata in via ufficiale e secondo la Farnesina il video circola in rete da qualche giorno. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per rapimento a scopo terrorismo.

I dubbi sono però molti. Fonti dell’intelligence italiana parlano di «anomalie» anche per il fatto che la notizia è emersa sette mesi dopo che si sono perse le tracce del bresciano, la cui scomparsa è stata regolarmente denunciata dalla ex moglie e dalle figlie lo scorso 26 maggio. Sergio Zanotti, 56 anni, è residente a Marone in una abitazione poco distante dalla caserma dei carabinieri. Una zona dove tutti si conoscono, ma dove nessuno sa che lavoro davvero faccia l’uomo.

«Non so che lavoro facesse mio fratello – spiega la sorella Bice – So solo che all’inizio della primavera è andato in Turchia per la sua attività. Ha chiamato a casa della ex moglie il giorno dell’arrivo. Poi la chiamata si è interrotta e non abbiamo più saputo nulla. Noi familiari abbiamo iniziato subito a cercarlo e da maggio sono stati attivati i contatti con la Farnesina». In paese a Marone si sapeva che Sergio Zanotti non dava notizie di sé da molto tempo: «Per lui era normale assentarsi – ha spiegato un parente – i contatti li teneva solo con i congiunti più stretti. In pochi dunque si sono preoccupati, anche se questo non vuole dire che non teniamo a lui e che desideriamo chiarezza».

Cliente abituale del bar Centrale, Sergio Zanotti è ricordato come una persona solare: «Quando era a casa veniva sempre qui – dice la titolare – L’ho riconosciuto con certezza nel video, anche se è cambiato». A dare conferma che si tratti di Sergio Zanotti è stata la ex moglie Jolande Mainieri, che vive a Martignago di Sulzano: «Il video l’ abbiamo visto alcuni giorni fa – dice – è lui. L’ho visto sofferente nello sguardo, non certo in buone condizioni. Siamo in costante contatto con la Farnesina».

La vita dell’uomo risulta avvolta nel mistero. Zanotti, che ha pregiudizi per reati finanziari, non ha mai detto veramente quale fosse la sua attività, né spiegato perché si sarebbe recato sul confine con la Turchia. Anni fa, inoltre, si è separato da Jolande, che con le figlie conduce una vita riservatissima e non dà alcuna confidenza ai vicini, quasi a volersi proteggere. Non è stato possibile parlare con la madre degli altri figli di Zanotti: una donna di origini sudamericane, con cui avrebbe interrotto il rapporto tempo fa.