Brescia, accusato di palpeggiamenti: psicologo a processo

La denuncia di un paziente che si era rivolto a lui per guarire dalla tossicodipendenza

Un massaggio

Un massaggio

Brescia, 18 ottobre 2017 - Quando lo psicologo del presidio di Travagliato dell’Ats di Brescia (allora era ancora Asl) ha cominciato a palpeggiarlo nelle parti intime seppur parecchio sorpreso ha pensato che si trattasse di una fase della terapia. Lui un ragazzo, oggi quarantenne, nel 2007 si era rivolto al professionista per una serie di problemi legati alla sua tossicodipendenza. Lo psicologo, oggi in servizio all’ospedale Civile di Brescia, gli aveva proposto alcune sedute di training autogeno.

Nei primi incontri ha cominciato a massaggiargli la testa, le spalle e la schiena. Poi in una delle successive sedute ha allungato le mani toccandogli il pene da sopra i pantaloni. Le toccatine sono proseguite anche in un altro incontro e questa volta lo psicologo ha iniziato a masturbarlo. «Anche questo fa parte del tuo percorso terapeutico», gli ha spiegato il professionista oggi 67enne. Per il suo paziente era però più che sufficiente e ha lasciato il suo studio. Per anni non ha raccontato a nessuno di quelle strane sedute dallo psicologo. Nel 2013 il quarantenne si è rivolto ad un altro psicologo. «Conosci il training autogeno?» gli ha chiesto il professionista. Dopo avergli risposto di sì il quarantenne ha cominciato a raccontargli la precedente esperienza.

Lo psicologo lo ha interrotto quasi subito chiedendogli se avesse mai denunciato quei comportamenti. Il quarantenne imbarazzato e stupito ha detto di no. Una volta convinto dal nuovo psicologo che quelle toccatine non erano terapie ma atti di violenza sessuale ha deciso di denunciare lo psicologo. Il 67enne è stato così rinviato a giudizio per violenza sessuale aggravata dalla sua posizione di psicologo. Ieri mattina in tribunale a Brescia si è aperto il processo a suo carico. In aula il 40enne ha ripercorso tutta la vicenda confermando quanto aveva già detto denunciando nel 2013. Nel corso della prima udienza è stato anche sentito lo psicologo che lo ha convinto a raccontare tutta la storia. «Nel training autogeno al massimo si può toccare un braccio – ha spiegato il professionista – Ma non ci sono massaggi, soprattutto non esistono i palpeggiamenti delle parti intime». Il processo è stato aggiornato al 18 gennaio. Quel giorno saranno ascoltati 4 altri psicologi: due di loro dovrebbero confermare il punto di vista del loro collega che nega ogni possibile contatto fisico, gli altri due dovrebbero invece avere una visione opposta.