Profughi a San Colombano, Anpi: "Paese ostaggio dei fascisti"

Preannunciata un'interrogazione al ministro dell'Interno, dopo gli scontri tra le forze dell'ordine ed esponenti di estrema destra che avevano cercato di avvicinarsi al presidio di solidarietà con i profughi promosso dalla stessa Associazione partigiani d'Italia e organizzazioni di sinistra

Polizia interviene a San Colombano nel Bresciano (Twitter)

Polizia interviene a San Colombano nel Bresciano (Twitter)

Brescia, 6 settembre 2015 - Dopo gli scontri tra le forze dell'ordine ed esponenti di estrema destra che avevano cercato di avvicinarsi al presidio di solidarietà con i profughi promosso dalla stessa Associazione partigiani d'Italia e organizzazioni di sinistra a San Colombano, frazione di Collio, in Val Trompia, dove è ospitata una ventina di migranti, l'Anpi di Brescia ha preannunciato un'interrogazione al ministro dell'Interno. 

Dall'analisi dell'Anpi bresciana, che sul suo sito ripercorre, anche con il coordeo di materiale fotografico, gli avvenimenti degli ultimi giorni "emerge come il paese dell'alta Valle Trompia sia di fatto controllato da squadristi fascisti e razzisti, con i profughi richiedenti asilo resi ostaggi di costoro, come prigionieri". Per l'Anpi, dunque, "si pone la necessità per tutte le forze democratiche di dare a breve tempo una risposta di rilevanza nazionale, una grande vera manifestazione con corteo a San Colombano in nome della Costituzione - che nessuno deve impedire per qualsiasi pretesto - perché la situazione è, sotto tutti i punti di vista inaccettabile. Anche perché la presenza dello Stato si è rivelata finora inadeguata rispetto alla soluzione del problema e per di più ad associazioni antifasciste, partiti e cittadini democratici solidali coi profughi è stata di fatto impedita la possibilità di portare loro concreta solidarietà. Ciò mentre fascisti e razzisti sono liberi di scorazzare a San Colombano nonostante l'incontro rassicurante con il prefetto". Un incontro sulla situazione dei profughi a San Colombano era già stato programmato per il 10 settembre alle 20 e 30 nella sede della Comunità montana.