Brescia, l’umanità della prof Berenzi: nuovo Cavaliere di Mattarella

L’insegnante “più brava d’Italia” fa lezione in ospedale

Annamaria Berenzi mostra il premio  Italian Teacher

Annamaria Berenzi mostra il premio Italian Teacher

Brescia, 19 novembre 2017 - Dopo aver vinto il premio come migliore insegnante 2017, Annamaria Berenzi diventa Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Ad assegnare l’onorificenza alla docente bresciana, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella «per la professionalità e l’umanità con cui presta il proprio servizio presso le sezioni scolastiche ospedaliere a favore di studenti malati di tumore o con problemi neuropsichiatrici e per l’impegno nella sensibilizzazione sul tema della malattia».

Annamaria Berenzi insegna matematica nella sezione ospedaliera dell’Istituto Tecnico Castelli di Brescia e nel reparto di neuropsichiatria. «E’ una scuola d’emergenza, che si fa nei reparti degli Ospedali Civili di Brescia - racconta - i nostri studenti sono bambini e adolescenti costretti a degenze più o meno lunghe, nei reparti di Pediatria, Oncoematologia pediatrica, Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. Più o meno 150 ragazzi all’anno, di cui una trentina di lunghe degenze. Li aiutiamo a stare al passo con gli studi e a non perdere l’anno». Non una scuola qualsiasi, dunque. «E’ una scuola in cui fare lezione significa ricordarsi che esiste una parte della tua vita che non viene risucchiata da degenza, terapie e isolamento.

Lo studio diventa un modo per ricostruire la quotidianità». La vittoria dell’Italian Teacher Prize 2017 ha portato in dote un premio da 50.000 euro, che Berenzi ha utilizzato per realizzare il progetto ‘In viaggio per guarire’, che sta portando gli studenti della scuola ospedaliera in giro per l’Italia a raccontare la propria esperienza. Gli incontri sono cominciati ad ottobre all’istituto Sant’Ambrogio di Milano. «Il progetto - spiega Berenzi - nasce in ospedale, nelle relazioni instaurate dalle lezioni al letto dei pazienti, ma la sua forza risiede nell’aprire le porte ad una scuola che accoglie l’individuo nella sua interezza di bisogni espressi ed inespressi e gli offre l’opportunità di diventare protagonista in prima persona di un percorso educativo».