Brescia, interrogazione con “mano morta”: condannato professore

Due anni al docente 51enne delle superiori, che è stato interdetto dall'insegnamento

Scuola: un'aula vuota

Scuola: un'aula vuota

Brescia, 9 febbraio 2019 - Alla normale interrogazione aveva preso l’abitudine di aggiungere, nella lezione successiva, una domanda supplementare con tanto di “mano morta” sui fianchi o sulla coscia delle sue studentesse, ragazze che al tempo delle molestie, era il 2015, avevano tra i 15 e i 16 anni. Il vizietto è costato una condanna a 2 anni di reclusione per un insegnante di origine campana, il 51enne Benedetto Santoro, professore di Alimentazione all’Olivelli di Darfo, accusato di violenza sessuale.

Per l’uomo, che al termine di quell’anno scolastico si è trasferito nel Casertano, il giudice ha disposto anche l’interdizione perpetua dall’insegnamento e al termine della pena per un anno sarà sottoposto alla misura del divieto di svolgere attività lavorative a contatto con minoriTre le ragazze finite nelle mire dell’uomo e che hanno parlato degli episodi al tutor scolastico che ha avvertito il preside, ascoltato pure lui ieri in aula. Dall’istituto camuno è così partita la segnalazione alla Procura, il docente (già in precedenza destinatario di un provvedimento disciplinare) nel frattempo era stato stato sospeso per dieci giorni, e ieri il processo si è concluso con la condanna nei confronti del professore per cui il pm aveva chiesto un anno e 8 mesi di reclusione per uno solo degli episodi venuti a galla. La corte ha accolto in parte la richiesta considerando quanto accaduto a due ragazze come di lieve entità. Diverso il discorso invece per il terzo. In aula la ragazza coinvolta ha raccontato di come l’insegnate durante una delle lezioni l’abbia chiamata vicino a sé per una integrazione dell’interrogazione facendola sedere a fianco della cattedra. A quel punto il 51enne ha allungato la mano appoggiandola sull’inguine della ragazzina e tenendola lì per tutto il tempo davanti all’intera classe che non si sarebbe accorta di nulla. Alle studentesse è stata riconosciuta una provvisionale di 5mila euro.