Pennarello bomba a Rezzato: l'ipotesi avvertimento

Pensionato perde due dita. L’arma artigianale destinata al coinquilino. La deflagrazione è avvenuta nella biblioteca comunale di PAOLO CITTADINI

(Fotolive)

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Rezzato (Brescia), 4 marzo 2016 - Appena ha tolto il tappo a un pennarello è stato investito da un’esplosione che gli ha tranciato due dita. È accaduto ieri poco prima delle 10 all’interno della biblioteca comunale di Rezzato. La vittima è Augusto Piccioli, un pensionato di 69 anni (ex sottufficiale dell’Aeronautica) noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, che vive a Rezzato.

«Ho trovato il pennarello all’interno di una busta trasparente intestata al pensionato che divide con me un appartamento – ha raccontato l’uomo ai carabinieri di Brescia che indagano sull’episodio –. Ho preso la busta dalla cassetta della posta, poi l’ho buttata via con il volantino che c’era all’interno e mi sono tenuto il pennarello portandolo in biblioteca». Piccioli si trova ora ricoverato in ospedale a Brescia, la prognosi è di un mese: ha subito l’amputazione di parte di due dita della mano sinistra ed è stato medicato per lievi bruciature al volto. In via Disciplina, dove da circa un anno Piccioli viveva, i residenti non hanno mai avuto a che fare né con lui né con il coinquilino, anche quest’ultimo già conosciuto dalle forze dell’ordine. «Non sapevo che fossero in due – racconta una signora che abita a pochi passi –, Piccioli lo vedevo camminare sempre a testa bassa. Mai un saluto».

Un altro vicino ricorda però un episodio di pochi mesi fa. «Si lamentava perché gli avevano messo qualcosa nella serratura della porta d’ingresso che è ancora tutta rovinata – racconta –. Non abbiamo mai avuto problemi anche perché credo di averlo visto solo poche volte nell’ultimo anno. Ancora meno l’altra persona che lì dentro vive». Piccioli era invece conosciuto in biblioteca. «Lo vedevamo praticamente tutti i giorni – racconta una dipendente –. Ieri mattina abbiamo sentito un rumore simile a quello di un petardo che esplode. Ci siamo spaventate parecchio».

Per tutta la giornata i carabinieri hanno sentito diverse persone per capire chi può avere imbottito il pennarello con la polvere pirica mentre in Procura (le indagini sono coordinate dal sostituto Valeria Bolici) è stato aperto un fascicolo contro ignoti. L’ipotesi è quella di un «avvertimento». La biblioteca è rimasta chiusa per tutto il giorno. «I locali non hanno riportato danni e per fortuna non c’erano altri utenti – fa sapere il Comune –. Gli inquirenti hanno escluso ogni possibile collegamento tra la biblioteca e lo scoppio avvenuto davanti al distributore automatico delle bevande dove il 69enne ha tolto il tappo al pennarello».