Omicidio a Provaglio, consulenti della Procura: fu strozzamento

Secondo i consulenti della Procura la donna è morta per "asfissia da strozzamento dopo essere stata presa a calci, pugni e morsi"

I carabinieri intervenuti sul posto hanno trovato la donna supina, posizione compatibile con l’aggressione (Fotolive)

I carabinieri intervenuti sul posto hanno trovato la donna supina, posizione compatibile con l’aggressione (Fotolive)

Provaglio d'Iseo, 25 luglio 2016 - «E' morta per asfissia da strozzamento dopo essere stata presa a calci, pugni e morsi». Lo riferiscono i consulenti della Procura di Brescia circa l'omicidio di Simona Simonini, la donna assassinata a Provaglio d'Iseo, nel bresciano lo scorso 16 novembre. Per il delitto è stato arrestato il compagno di Simona Simonini, il 46enne Elio Cadei che ha sempre spiegato di non ricordare, a causa dell'abuso di alcool, cosa fosse successo. «La causa del decesso di Simona Simonini - scrivono i consulenti del pm - è da identificarsi in frattura delle ossa nasali, fratture nasali e focali aree di emorragia». La donna al momento del decesso era sotto influenza di alcool e anti depressivi «che possono rendere conto di uno stato di minor lucidità e capacità di reagire a insulti esterni» riferiscono i medici. «Le lesioni di natura contusiva sul cadavere - aggiungono - sono dovute a calci, pugni e morsi, mentre le lesioni al collo sono compatibili con una violenta costrizione manuale». Stando alle analisi effettuate su Elio Cadei, al momento dell'arresto, l'uomo aveva in corpo un'elevata quantità di alcol e antidepressivi «collocabile il tutto anche a tre giorni prima del delitto».