Omicidio di Erbusco, pm: "Condanna a 30 anni di carcere"

La richiesta nei confronti della 23enne che, insieme al fidanzato, ha ucciso con 81 coltellate lo spacciatore al quale la coppia doveva 2mila euro

Il ritrovamento del corpo del tunisino

Il ritrovamento del corpo del tunisino

Brescia, 24 ottobre 2017  - Una condanna a 30 anni di carcere. E' questa la richiesta del pm di Brescia Ambrogio Cassiani per Giulia Taesi, 23enne che ad aprile dello scorso anno ad Erbusco, nel Bresciano, con il fidanzato Manuel Rossi ha ucciso con 81 coltellate lo spacciatore tunisino al quale la coppia doveva 2mila euro per una partita di marijuana non apgata. Per l'accusa è stata la ragazza a colpire la vittima ed è lei, sempre secondo il pm in aula, la regista del delitto per il quale Manuel Rossi, nei mesi scorsi, è stato condannato a 17 anni di carcere. 

Manuel Rossi e Giulia Taesi vennero fermati sette giorni dopo il delitto. Il ragazzo ha sempre raccontato di essere lui l’esecutore materiale del delitto. Per la Procura così non è stato. A infierire sul 48enne tunisino per il sostituto procuratore Ambrogio Cassiani è stata proprio la 22enne. A confermarlo ci sarebbe la ricostruzione fatta dalla Scientifica dei carabinieri di Brescia. "Il sedile passeggero anteriore non ha tracce di sangue e questo vuol dire che al momento delle coltellate qualcuno, Giulia Taesi, era seduta lì – aveva ricordato in aula il luogotenente dell’Arma che si è occupato dei rilievi –. Le ferite e gli schizzi di sangue trovati all’interno dell’auto teatro dell’omicidio ci dicono che i fendenti sono arrivati da chi sedeva a fianco della vittima. Chi era seduto sul sedile posteriore (Manuel Rossi) non poteva infliggere quelle coltellate. Al massimo può avere tenuto fermo Riadh Belkahla mentre veniva colpito" Per la Procura i due fidanzati si erano recati all’appuntamento già armati del coltello. Questo dimostrerebbe la premeditazione. Per la difesa così non è stato e per questo chiedono che venga ascoltata una intercettazione in cui si parlava delle minacce che Riadh Belkahla avrebbe ricevuto da chi lo riforniva di cocaina costringendolo quindi a muoversi armato.