Neonato di due mesi in carcere, gli agenti comprano il latte a proprie spese per sfamarlo

Il piccolo è il figlio di una detenuta appena arrestata e portata nella casa di reclusione che però non è attrezzata per lattanti

Donna in carcere

Donna in carcere

Brescia, 21 ottobre 2016 - Un gesto di umanità tra le sbarre, nonostante le difficoltà da fronteggiare ogni giorno in primis nel rapporto con i detenuti. Nella casa di reclusione di Verziano gli agenti di polizia penitenziaria hanno acquistato il latte per sfamare il figlio di una donna appena arrestata. La donna è arrivata in carcere nella tarda serata di giovedì insieme al proprio figlioletto di appena due mesi. Tuttavia la struttura di Verziano non è adeguata per ospitare lattanti e quindi è sprovvista anche di alimenti per neonati. Tuttavia, il personale di servizio del turno, vista la grave situazione e spinto dall’istinto di umanità e dal senso di responsabilità, ha voluto soddisfare il fabbisogno del neonato andando ad acquistare il latte necessario in farmacia, a proprie spese. Lo fa sapere un comunicato della Fp Cgil.