Montichiari, profughi nell'ex caserma Serini: la Regione nega le tende

"Le attrezzature della colonna mobile regionale servono esclusivamente per attività emergenziali di Protezione civile e non per l'accoglienza dei clandestini"

Caserma Serini di Montichiari

Caserma Serini di Montichiari

Montichiari, 21 maggio 2016 - Le strutture della Protezione civile della Lombardia non verranno utilizzate per la trasformazione, decisa dal governo, dell'ex caserma Serini di Montichiari in un centro di accoglienza. Lo ha precisato l'assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali: "Le attrezzature della colonna mobile regionale servono esclusivamente per attività emergenziali di Protezione civile e non per l'accoglienza dei clandestini. Qualora si verificasse un evento calamitoso non avremmo poi strutture per sistemare gli sfollati. I volontari di Protezione civile non possono inoltre essere esposti a pericoli per attività non connesse alle loro competenze". "Se Renzi e il prefetto vogliono destinare all'accoglienza dei clandestini tende e prefabbricati se ne assumano la responsabilità - ha aggiunto Bordonali -, ma non chiedano nulla alla Protezione civile. Già nei mesi scorsi ho inviato una lettera a tutte le Province della Lombardia per diffidarle dall'utilizzo improprio di attrezzature appartenenti alla colonna mobile regionale. Se il governo pensa di poter ospitare in Italia i clandestini di tutto il mondo, non chieda poi agli enti locali di risolvere i problemi che ne derivano. Mettere a repentaglio l'efficacia del pronto intervento lombardo sarebbe davvero una scelta controproducente e demenziale". "Renzi sta massacrando la Lombardia e Brescia in modo particolare. Nella ex caserma Serini - ha concluso Bordonali - saranno mantenuti inizialmente 150 clandestini, ma c'è spazio per almeno 500 persone come ho potuto personalmente constatare durante il sopralluogo dello scorso 23 ottobre. La Regione effettuerà controlli igienico-sanitari per verificare l'agibilità della struttura. Non sarà Brescia a pagare per gli errori del governo in materia di immigrazione".

"Da oltre due anni gli eredi del pilota maggiore Pietro Serini, che ne tutelano e ne onorano il ricordo da settant'anni, hanno chiesto che venga rimossa e restituita alla famiglia almeno la targa d'ingresso della ex caserma: a maggior ragione la nostra richiesta vale oggi". Lo dichiara Carlo Serini, nipote della Medaglia d'Oro, e candidato con Fratelli d'Italia al municipio 5 per le elezioni comunali di Milano, commentando la decisione di trasformare l'ex caserma Serini a Montichiari in un centro di accoglienza. "A maggior ragione la nostra richiesta vale oggi nel momento in cui si vuole destinare questa struttura, intitolata a mio nonno, a un uso totalmente estraneo alla sua storia - ha spiegato il nipote -. Finora dalle Istituzioni non abbiamo ricevuto risposta e questo silenzio da parte delle istituzioni civili ci ferisce". Stessa richiesta anche da parte di Viviana Beccalossi.