Monte Isola, ragazzino aggredito dall’autista dello scuolabus

Il racconto della madre: "Prima lo ha strattonato, poi gli ha messo le mani al collo"

Uno scuolabus (foto di archivio)

Uno scuolabus (foto di archivio)

Monte Isola (Brescia), 28 luglio 2017 - "Mio figlio è stato aggredito dall’autista dello scuolabus mentre stava tornando a casa – ha raccontato la donna ai carabinieri di Marone che hanno raccolto la denuncia –. Prima lo ha strattonato per la maglietta trascinandolo giù dal pulmino, quindi gli ha messo le mani al collo urlandogli che lo avrebbe mandato all’ospedale e infine ha minacciato di picchiarlo mentre gli stringeva con forza la mano. Lo abbiamo portato in ospedale dove gli sono stati dati 10 giorni di prognosi". A denunciare l’episodio è stata la mamma di un adolescente di Monte Isola.

L’episodio sarebbe avvenuto intorno alle 16.30 dello scorso 5 giugno nella frazione di Siviano e avrebbero assistito diversi altri ragazzini. "Solo l’intervento di un paio di coetanei di mio figlio – ha raccontato la donna ai carabinieri 24 ore dopo il fatto – ha fatto desistere l’autista dal proseguire nella sua aggressione". A fare perdere la pazienza all’uomo, un 50enne alle dipendenze del Comune dell’isola sul Sebino, sarebbero stati i passeggeri presenti sul mezzo, studenti delle scuole medie ed elementari. Qualcuno di loro avrebbe più volte suonato il campanello per la prenotazione della fermata e l’autista si sarebbe spazientito.

"Ha suonato una sola volta e soltanto per prenotare la sua fermata – ha raccontato la mamma del 14enne ai carabinieri in sede di denuncia – In quell’occasione l’autista si è fermato, ma ha cominciato a urlare che non avrebbe aperto la portiera posteriore. Lo ha fatto alla fermata successiva e in quel momento è scattata l’aggressione". Secondo il racconto fatto dal ragazzino, l’autista una volta fermato lo scuolabus ha aperto la portiera posteriore, è sceso dal mezzo e ha raggiunto alcuni dei passeggeri prendendo di mira il quattordicenne a cui nella colluttazione il 50enne avrebbe rotto la maglietta. "Quando intorno alle 17 sono tornato a casa ho visto mio figlio in lacrime e con la maglia tutta strappata – ha spiegato ai militari la madre – Gli ho chiesto cosa fosse successo e mi ha raccontato tutto l’episodio. Per diversi giorni ha fatto fatica a deglutire e ancora oggi è molto spaventato".

La famiglia si è rivolta al Comune chiedendo che l’autista venga allontanato e anticipando una richiesta di risarcimento: "Nostro figlio ci ha detto che quando ricominceranno le scuole non ha alcuna intenzione di prendere il pulmino – spiegano – L’autista va sanzionato. Non vorremmo che in futuro possano verificarsi episodi più gravi".