Mille euro a chi smette di fumare: premio anti-sigarette ai dipendenti

L’idea di un’azienda bresciana. L’ad: "Investiamo sulle persone"

Loris Garau

Loris Garau

Loris Garau, 42 anni, è l’amministratore delegato di Dexanet, nata nel 2001 come agenzia specializzata nella realizzazione di siti Internet. La sede è a Sarezza, storicamente terra di fonderie nella provincia bresciana. Dexanet si presenta oggi come web agency che si occupa di marketing strategico, comunicazione integrata, web marketing. Partita da Brescia, lavora ormai per aziende in tutta Italia e anche all’estero: tra gli ultimi incarichi, quello di realizzare un nuovo sito e-commerce per uno dei negozi di articoli di design, specchi e arredi più importanti d’Irlanda. 

Sarezzo (Brescia), 18 febbraio 2017 - Smetti di fumare? Ti meriti mille euro. Il messaggio è comparso sulla lavagna aziendale di Dexanet, agenzia di comunicazione con sede a Sarezzo, provincia di Brescia, storicamente zona di fonderie. A scriverlo l’amministratore delegato Loris Garau, 42 anni, che ha lanciato la sfida ai suoi dipendenti. 

Un premio di mille euro a chi smette di fumare. Come le è venuto in mente?

«Sulle scrivanie vedo sempre questi pacchetti di sigarette con immagini terrificanti. Evidentemente, però, non bastano a tener lontani dal fumo. Così ho pensato di lanciare queste sfida-proposta ai dipendenti, che tra l’altro sono tutti abbastanza giovani: un premio di mille euro dopo 12 mesi di astensione».

Come glielo ha comunicato?

«L’ho scritto un giorno sulla nostra lavagna aziendale».

E come l’hanno presa? «Su 21 dipendenti, i fumatori sono 10 e di questi per ora hanno aderito in due».

Visto che lei di comunicazione se ne intende, i maligni potrebbero pensare che sia una trovata di marketing. Cosa risponde a questa insinuazine?

«Ci fa piacere ovviamente che si parli di noi, ma non l’ho fatto per questo. Pensi che anche noi qualche tempo fa abbiamo assunto con un contratto a tempo indeterminato una ragazza che ci ha comunicato di essere incinta durante i sei mesi di prova, più o meno come è accaduto recentemente a Mestre, ma non ne abbiamo dato notizia. Questa storia del fumo è venuta fuori tramite uno dei dipendenti».

Non è che è un modo per ridurre le pause sigaretta?

«No, assolutamente, da noi la gestione del tempo è molto flessibile, c’è chi fa la pausa caffè, chi si fa una tisana, e chi fuma. L’importante è che si portino a termine i progetti su cui si sta lavorando. Diciamo che questa iniziativa rientra nella nostra filosofia di investire sulle persone per farle stare bene. Mettiamola così: il fumo uccide, ma io i miei ragazzi li voglio vivi».

Avete in programma altre iniziative di questo genere? «Non so se si può definire iniziativa, ma stiamo cercando uno spazio più ampio dove fare la nostra sede, per migliorare l’ambiente di lavoro. L’idea sarebbe quella di realizzare un’area che noi chiamiamo di decompressione, dove mangiare, fare una pausa, e magari metterci anche delle docce, per chi vuole fare sport durante l’ora pranzo e ha bisogno di cambiarsi. Non è semplice trovare un posto così. Ci sono tanti capannoni nel Bresciano, ma non è quello che cerchiamo».

Le agenzie di comunicazione vivono tempi difficili, mentre voi date il bonus a chi smette di fumare. Qual è il vostro segreto? «Nessun segreto, abbiamo scelto di investire sui dipendenti».

È una scelta che paga? «Sì. Dico solo che non abbiamo neanche un commerciale, perché i clienti arrivano da sé, grazie alla qualità del nostro lavoro. Quando fai sentire una persona parte di una squadra, è quasi automatico che dia il meglio di sé e i risultati si vedono immediatamente».

Tornando alla sfida della sigaretta, è sicuro di far centro, non ha paura di brogli? Come fa a sapere se uno ha davvero smesso di fumare? «Credo nella lealtà. Ho clienti che bloccano i social per evitare distrazioni ai dipendenti. Non mi piace la logica del sospetto, preferisco avere fiducia».