Meningite, migliora lo studente in Rianimazione a Manerbio

Le condizioni del diciannovenne di Robecco d'Oglio, in provincia di Cremona, non appaiono critiche

Meningite

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Manerbio (Brescia), 22 febbraio 2017 - Paura per una sospetta meningite nella Bassa bresciana. Da lunedì mattina è ricoverato all’ospedale di Manerbio un ragazzo di 19 anni di Robecco d’Oglio (Cremona), le cui condizioni per fortuna non appaiono critiche. Sono ancora in corso accertamenti clinici sulla malattia e si ipotizza una sepsi meningococcica, anche se al momento non ci sono conferme ufficiali. Il ragazzo, uno studente del liceo scientifico Pascal di Manerbio, è stato accompagnato in ospedale dai genitori in preda a febbre molto alta, cefalea e torpore. Per il giovane è stato disposto il ricovero in Rianimazione e sono stati eseguiti gli approfondimenti tipici, ovvero prelievi ematici e di liquido cerebrospinale i cui campioni poi sono stati inviati al centro regionale di competenza per le malattie infettive. In attesa dell’esito delle analisi lo stato del paziente è andato migliorando. Ieri alle 17 i medici dell’ospedale di Manerbio hanno diffuso un bollettino in cui si rendeva conto di un abbassamento della febbre e di una buona ripresa della soglia dell’attenzione.  Nel frattempo per fugare ogni rischio di contagio l’Ats ha avviato a tappeto la profilassi antibiotica preventiva. Coinvolte tutte le persone con cui lo studente è stato a contatto di recente – una cinquantina – , tra compagni di classe, insegnanti, amici, genitori, ma anche personale sanitario del prontosoccorso che lunedì mattina ha accolto il ragazzo. Tra dicembre e gennaio in provincia di Brescia si sono registrati due decessi per meningite fulminante: quello di un imprenditore sessantenne, Renato Goffi, di Cologne, e quello di una bimba di cinque anni, la piccola Malika di Inzino di Gardone Valtrompia.  Ieri per fare il punto della situazione l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha convocato una riunione tra esperti. «Nessuna preoccupazione – ha fatto sapere la Regione – siamo nell’ambito del fisiologico, sotto le medie europee». Da inizio anno i casi di meningococco in Lombardia sono stati 1, di cui il 33% provocato dal tipo B, il 56% dal ceppo C e il restante da W135. Il picco peggiore è stato toccato tra il 2004 e il 2005 con 100 casi, ma dal 2010 in poi non si è mai superata la soglia dei 40.