Trans trovata morta nel cassonetto, il Pm: "Archiviare"

Si chiudono con una richiesta di archiviazione le indagini per la morte di Marta Baroni

Marta Baroni

Marta Baroni

Brescia, 17 gennaio 2017 - Si chiudono con una richiesta di archiviazione le indagini per la morta di Marta Baroni (foto), la transessuale di 34 anni ritrovata senza vita in un cassonetto per la raccolta del verde questa estate in via Torricella di Sopra a Brescia. Il pm Roberta Panico ha trasmesso le sue conclusioni al giudice per le indagini preliminari che nei prossimi giorni dovrà decidere se accogliere la richiesta della Procura oppure ordinare nuove indagini.

In quasi cinque mesi di lavoro, gli inquirenti non sono dunque riusciti a dare un nome e un volto a chi ha trascorso con Marta la notte al termine della quale la 34enne è morta per una fortissima emorragia gastrica dopo essere finita, volontariamente o messa lì da qualcun altro, all’interno del cassonetto per la raccolta del verde pubblico.

Il corpo senza vita di Marta venne trovato la mattina del 24 agosto da due operatori di un’impresa di Gavardo dello svuotamento dei cassoni che contengono ramaglie e sfalci d’erba. Sul suo corpo non venne trovata nessun segno evidente di violenza. Il decesso naturale venne poi confermato anche dall’autopsia che rivelò come la ex fotografa nelle ore precedenti alla sua morte avesse consumato cocaina ed eroina in una quantità che però non avrebbe potuto ucciderla. L’ipotesi degli inquirenti è che la ragazza si sia sentita male nel corso di una lunga serata di eccessi e che chi era con lei l’abbia lasciata sola senza soccorrerla.