Ragazzino pestato dai bulli a Lumezzane, nei post rabbia e vendetta

Il padre ha pubblicato su Facebook la notizia che fa parlare tutto il paese. Pioggia di messaggi, anche di invito alla calma

La famiglia non ha sporto denuncia ma i carabinieri stanno svolgendo verifiche

La famiglia non ha sporto denuncia ma i carabinieri stanno svolgendo verifiche

Lumezzane (Brescia), 22 ottobre 2020 - Un racconto disperato, pieno di rabbia e, forse, anche di voglia di rivalsa. A farlo sul web, un padre di Lumezzane, cittadina della Valgobbia in Valle Trompia. L’uomo, in un post pubblicato su Facebook che ha fatto parlare tutto il paese, ha pubblicato le foto del figlio minorenne e ha raccontato che martedì è stato picchiato da un gruppetto di bulli all’esterno della scuola. Le reazioni sono state moltissime fino a che il post è improvvisamente scomparso ieri poco dopo le 17, forse per tutelare il minorenne del quale appariva l’immagine in modo così chiaro da renderlo riconoscibile.

Nel post si leggeva: "Ai bulli che oggi dopo la scuola hanno picchiato e mandato al Pronto soccorso mio figlio, dico solo che non dovevate farlo. I miei figli e i miei cari per me sono tutto e vi assicuro che con me non la passerete liscia. Vi sentivate forti in 6/7 contro uno? Bene!!! Chi di spada ferisce.. Io vi cercherò e vi troverò".

Parole dure, scritte sicuramente di getto e senza pensarci due volte, ma che hanno scosso una intera comunità. E nel web i commenti si sono rincorsi tra i minacciosi e quelli che invitavano alla calma oppure chiedevano giustizia. Quello delle scorse ore – se risulterà che davvero, come pare dalle parole del padre e da alcune fonti, un minorenne è stato picchiato da altri ragazzini ed è finito al Pronto soccorso – sarebbe il secondo caso di bullismo a Lumezzane nel giro di poche settimane.

Molti sono stati i messaggi pieni di rabbia cui il padre ha risposto spiegando che il figlio ha lividi, occhi gonfi e botte ovunque, ma saluta tutti e che si rimetter à. Qualcuno ha suggerito: "Perché non andiamo dai genitori di ’sti grandissimi pezzi di m… a fare quattro chiacchiere?". Oppure: "Che rabbia che ho leggendo questa vigliaccata. Ma che c… di genitori hanno questi". E persino: "Facce, nomi e cognomi dei p....? Se non vuoi fare nomi basta rispondere a domande dirette: tipo vanno a scuola con tuo figlio? Stessa classe?". E poi: "È vergognoso, non mi interessa se mi bloccano, fai bene".

Molti sono stati anche coloro che hanno invitato il padre alla calma spiegando che "il bullismo lo si combatte con pene sicure" e "Mi dispiace tanto è successo anche a mio figlio, la rabbia grida vendetta ma non vale la pena di abbassarsi a quei livelli, la giustizia punirà i genitori e umilierà i vigliacchi". Il primo pensiero è stato comunque per il ragazzino. Sia il papà sia la mamma hanno voluto ringraziare tutti per le manifestazioni di supporto con un nuovo post pubblicato ieri in serata.

Fino a ieri sera la famiglia non aveva presentato denuncia, anche se i carabinieri della Compagnia di Gardone Valtrompia avrebbero disposto verifiche sull’accaduto di cui si saprà probabilmente nelle prossime ore. "I riflettori su queste vicende vanno sempre accesi – afferma il sindaco Joseph Faccini – A tutti però chiedo di mantenere la freddezza e il buon senso".