Allarme inquinamento: aria bresciana peggiore per i bambini

Il progetto Mapec-Life dà l'allarme: quella di Brescia è l'aria nella quale sono più alti i valori di polveri sottili

Smog

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Brescia, 2 dicembre 2016 - Emergenza aria: un nuovo allarme arriva dal progetto Mapec-Life. «L’aria che respiriamo – spiega Francesco Donato, dell’Università degli studi di Brescia, responsabile scientifico del progetto - ha effetti citotossici, mutageni e cancerogeni, soprattutto d’inverno». Il progetto, durato tre anni e finanziato dalla Commissione europea, ha preso in esame 1.149 bambini tra Brescia, Torino, Lecce, Pisa, Perugia. La novità sta nel focus sui micronuclei, piccoli nuclei che si rilevano nelle cellule che hanno subito un danno al Dna. Si tratta di marcatori di danno biologico, ovvero indicano un campanello d’allarme per lo sviluppo di una malattia: sarebbero predittivi di rischio di tumore in età avanzata. L’indagine, che ha riguardato 247 bambini a Brescia, dove c’è stata una campagna in più rispetto alle altre città, dice che i micronuclei sono più presenti proprio nei periodi e nei luoghi di maggiore concentrazione di particolato nell’aria.

In inverno il 52,7% dei bambini ha mostrato di avere almeno un micronucleo nelle cellule della mucosa buccale, il doppio che in primavera. A Brescia, dove sono più alti i valori di polveri sottili, i bambini hanno in media un maggior numero di micronuclei anche rispetto a Torino. Oltre agli inquinanti dell’aria, benzene in primis, ci sono altri fattori di rischio: fumo passivo (a Brescia, 1 bambino su 8), peso (1 su 3 è in sovrappeso o obeso), ed alimentazione (1 bambino su 2 non segue i principi della dieta mediterranea). «Scagionato» invece il fuoco dei caminetti. «E’ il primo – spiega Donato – grande studio multicentrico di questo genere. Pertanto, i risultati non sono confrontabili con altre ricerche». «In conclusione – commenta Umberto Gelatti, coordinatore del progetto – il livello dei marcatori biologici studiati è risultato moderatamente associato alle concentrazioni di alcuni inquinanti aerei e ad altri fattori. Può essere un indicatore di possibili effetti nocivi alla salute, evidenziabili a livello di popolazione». Lo studio, come sottolineato dal rettore dell’università di Brescia Maurizio Tira e dal presidente del Csmt Riccardo Trichilo, sarà uno strumento utile per le amministrazioni. Oggi i risultati saranno presentati all’auditorium Santa Giulia; sul sito mapec-life.eu, sono scaricabili materiali didattici.