Morta in gravidanza agli Spedali Civili: indagati due medici

I medici non si sarebbero adoperati per provare a salvare la donna "liquidando la situazione come una banale febbre in gravidanza dovuta a gastroenterite"

Giovanna Lazzari

Giovanna Lazzari

Brescia, 22 settembre 2016 - Due medici degli Spedali civili di Brescia sono stati iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo e procurato aborto per la morte di Giovanna Lazzari, la 30enne bresciana morta all'ottavo mese di gravidanza nella notte tra il 30 e il 31 dicembre scorso all'ospedale bresciano così come la bambina che aveva in grembo, che sarebbe dovuta nascere 15 giorni dopo.

Giovanna Lazzari, madre di altri due figli piccoli, è morta per aver contratto, con ogni probabilità all'esterno della struttura ospedaliera, il batterio dello streptococco. Secondo il sostituto procuratore Ambrogio Cassiani e il procuratore aggiunto Carlo Nocerino, titolari dell'inchiesta i due medici indagati avrebbero colpa per "imperizia e negligenza". Non si sarebbero adoperati per provare a salvare la donna "liquidando la situazione come una banale febbre in gravidanza dovuta a gastroenterite". Uno dei due medici iscritti nel registro degli indagati era anche il ginecologo della vittima.

«Pur non essendo sul piano formale direttamente chiamata in causa, l'Azienda presterà massima attenzione a quanto emergerà nell'ambito del procedimento avviato dall'Autorità Giudiziaria e si riserva ogni valutazione e determinazione conseguente alla conclusione del procedimento medesimo». Lo scrive in una nota la direzione degli Spedali Civili di Brescia in merito all'iscrizione nel registro degli indagati di due ginecologi dell'ospedale bresciano per la morte di Giovanna Lazzari. «Ancorché si tratti un evento oggetto di particolare attenzione mediatica, l'Azienda si regolerà seguendo criteri e modalità che sono adottati per prassi in tutte le situazioni di possibili responsabilità professionali».