Rapina a Ghedi, Francesco è sempre grave. Caccia ai banditi

Stazionarie le condizioni di Francesco Scalvini, continuano le indagini per trovare i rapinatori

La casa degli Scalvini dove lunedì è avvenuta l’aggressione

La casa degli Scalvini dove lunedì è avvenuta l’aggressione

Ghedi (Brescia), 28 gennaio 2017 - Stazionarie le condizioni cliniche di Francesco Scalvini, 36 anni, elettricista di Ghedi finito in ospedale con il cranio fracassato da un oggetto appuntito con cui è stato colpito dai ladri che aveva scoperto e affrontato lunedì sera a casa del padre. Francesco rimane molto grave e i medici della Poliambulanza continuano a non sbilanciarsi sulle sue possibilità di ripresa. E mentre familiari, parenti e amici sperano e sul profilo Facebook di Francesco si susseguono messaggi di incoraggiamento, l’Arma prosegue la caccia ai tre rapinatori fuggiti su una vecchia Bmw grigia chiara.

La banda, secondo testimoni tre uomini robusti originari dell’Est, è entrata in azione non solo in via Petrarca dagli Scalvini, ma anche almeno in un’altra abitazione di Ghedi. I carabinieri del nucleo investigativo provinciale e della compagnia di Verolanuova ieri hanno eseguito un sopralluogo appunto nella seconda casa ripulita il 23 gennaio (i proprietari non c’erano). L’obiettivo è quello di repertare impronte da comparare a quelle raccolte sulla scena del crimine nell’immediatezza dei fatti e creare una banca dati ad hoc che permetta di stringere il cerchio attorno ai banditi.