Brescia infestata dai fantasmi, ma c’è anche l’Angelo azzurro

Da Marlene Dietrich a Claretta Petacci: la Leonessa vanta “presenze” che non t’aspetti

Piazza della Loggia

Piazza della Loggia

Brescia, 29 ottobre 2017 - Si dice che Brescia sia una delle province «più infestate d’Italia»: molti sono gli spiriti che avrebbero scelto la Leonessa e il suo contado come luogo di residenza. C’è chi giura di aver incontrato, nel cuore di Brescia, l’Angelo azzurro: la cantante e attrice Marlene Dietrich si aggirerebbe nottetempo sul selciato di piazza della Loggia, alle volte starebbe affacciata a una finestra, ad osservare la gente. Una quindicina gli avvistamenti che hanno attirato in città anche gli acchiappafantasmi romagnoli dell’associazione National Ghost Uncover.

Non meno famosa da queste parti è Claretta Petacci, che visse sul lago di Garda con Benito Mussolini ai tempi della Rsi. L’amante del Duce si sarebbe manifestata almeno tre volte a Salò, sempre nello stesso punto del lungolago Zanardelli: all’altezza dell’ottavo lampione della passeggiata, partendo dal ponte Viganò. Resta rinchiusa tra le mura del castello di famiglia la Dama Bianca, Biancamaria Martinengo, ragazzina malinconica morta a 14 anni cadendo dalle mura del maniero della bassa pianura.

Meno noto, non meno interessante, è lo spirito di un monaco trappista che apparirebbe in una pizzeria vicino all’Abbazia benedettina di Maguzzano, dove si sentono passi, si aprono porte, si verificano fatti inspiegabili: soffi di vento a finestre chiuse, abbassamento di luci... Anche i ricercatori del Giap, il Gruppo investigativo attività paranormali di Roma, con le loro strumentazioni sofisticatissime, hanno captato delle voci. Nel quartiere Costalunga di Brescia si racconta di una casa dove, in tempo di guerra, si rifugiò una signora che perse la famiglia. Nessuno la rivide mai più, ma vicino all’abitazione apparirebbero, di quando in quando, delle ombre. Ad Angolo Terme, in Valcamonica, si narra di fantasmi che ricoprono i prati con una strana polverina che fa crescere i funghi. A Corteno Golgi si aggirerebbe una donna dallo sguardo ipnotico, vestita di stracci, mentre a Edolo e in Valsaviore un fantasma femminile, dalle fattezze mostruose, spaventerebbe gli animali.

Le anime delle persone morte in montagna si unirebbero a Malonno nel Fratelù, un corteo che attraversa il paese. A Pozzolengo numerosi testimoni giurano di avere visto persone con armature e abiti rinascimentali e di aver udito rumori di cannone, a memoria delle battaglie di un tempo. Il Barba, fantasma di un eremita sparito senza lasciare traccia, pare si manifesti a Seniga, mentre a Saviore le anime dei ladri si riunirebbero in processione, illuminate da fiammelle accese dalle loro dita. Alle finestre di palazzo Martinengo, magnifica dimora in riva al lago, a Sale Marasino, appare il fantasma di una donna. Lo spirito del nobile Ebergando, sposo di Arice, rapita e uccisa da Elaberto, si aggirerebbe a Sirmione. La leggenda narra che, scoperto il massacro, Ebergardo uccise a sua volta Elaberto e ora vaghi per il castello in cerca della sua sposa.